NICOLETTA PISANU
Cronaca

L'ex direttore dell'Asst: "Il mio arresto è irragionevole"

Michele Brait, ai domiciliari per l’appalto delle ambulanze, ha diffuso un messaggio tramite il legale

L’ex direttore dell’Asst Michele Brait, 55 anni

Pavia - "Il mio arresto è un atto di violenza giudiziaria tanto infondato quanto irragionevole". Con un messaggio affidato al suo avvocato Marco Casali e diffuso proprio tramite il legale, Michele Brait, arrestato giovedì dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pavia sulla gara indetta dall’Asst di Pavia nel 2017 e vinta dalla First Aid per il trasporto sanitario in provincia, si è espresso sulla situazione. Per Brait "le esigenze di custodia cautelare sono inconcepibili". "Dell’indagine ho saputo dieci mesi fa quando è stata effettuata la prima acquisizione documentale dalla Guardia di Finanza presso gli uffici di Asst e avrei avuto tutto il tempo di inquinare le prove essendo rimasto al mio posto – prosegue Brait, che in seguito all’arresto è stato sospeso dal suo ruolo di direttore generale della Asst Pavia -. Nell’ordinanza sono citati moltissimi elementi raccolti successivamente a tale acquisizione documentale, a riprova che nessun inquinamento è stato messo in atto". L’inchiesta, nell’ambito della quale è stato arrestato per l’Asst anche il Responsabile unico del procedimento Davide Rigozzi, oltre agli amministratori di fatto della società First Aid Antonio e Francesco Calderone, era partita da un esposto presentato dalle associazioni escluse dalla gara da 2 milioni di euro, aggiudicata da First Aid che aveva presentato un’offerta ritenuta anomala. Ci sarebbero state anche conseguenze sulla qualità del servizio: come si legge nell’ordinanza del Gip, per esempio, i mezzi sarebbero stati parcheggiati sulla pubblica via rendendo impossibile la sanificazione, in quanto non era stata istituita una sede locale per il loro ricovero.

Il messaggio diffuso dal legale prosegue: "Non capisco come si possa contestare un reato di tipo fraudolento a me, che quando ancora non era concluso il periodo di prova di First Aid, nel novembre 2017, avevo trasmesso tutta la procedura di gara ai Carabinieri per loro valutazione, e non ho in seguito ricevuto alcun rilievo, come ho scritto in una memoria difensiva che pare non sia stata letta bene", con riferimento a un documento depositato ad agosto 2020. Per Brait, "se il reato è aver fatto una procedura che ha dato un servizio facendo risparmiare soldi pubblici allora il rischio che io lo reiteri è fondato. Si infanga la mia reputazione come uomo e come manager e alla fine nessuno risponderà del male fatto a me e alla mia famiglia. E non capisco per quale motivo, nonostante io ne avessi fatto richiesta per ben due volte, il Pm non mi ha mai interrogato nel corso delle indagini, il che mi induce a pensare che sia stata una scelta premeditata. Ringrazio i tanti che mi hanno inviato messaggi di vicinanza a cui ho purtroppo il divieto del magistrato di rispondere. Spero di non trovarmi in mezzo a un caso Palamara pavese". Brait sarà sentito stamattina dal Gip di Pavia per l’interrogatorio.