NICOLETTA PISANU
Cronaca

Incendio alla raffineria Eni. Condannati due manager

Due anni di reclusione al responsabile dell’impianto e un anno al vice. Per entrambi, pena sospesa. Assolto il dirigente dei sistemi tecnici.

Incendio alla raffineria Eni. Condannati due manager

Incendio alla raffineria Eni. Condannati due manager

Due condanne con sospensione condizionale della pena e un’assoluzione per l’incendio alla raffineria Eni di Sannazzaro de Burgundi del primo dicembre 2016. Alla sbarra in tribunale a Pavia tre manager cui era contestato il reato di incendio colposo: secondo le accuse, ognuno per condotte indipendenti per negligenza, imperizia e imprudenza avrebbe contribuito al verificarsi dell’evento.

Ieri è stato assolto Antonello Micaglio, già dirigente dei sistemi tecnici. Sono invece stati condannati rispettivamente a due e a un anno di reclusione Paolo Chiantella, all’epoca dei fatti responsabile dell’impianto di Sannazzaro, e Giuseppe Nozzetti, già vice responsabile. Per entrambi la pena è stata sospesa.

L’accusa, affidata al pm Roberto Valli, a luglio aveva chiesto le condanne a tre anni per Chiantella, due per Nozzetti e uno per Micaglio. I tre erano stati rinviati a giudizio nel 2019, il processo si era aperto l’anno successivo.

L’incendio era divampato in un’unità dell’impianto Eni Est (Eni slurry technology) nel complesso della raffineria della Bassa Lomellina, dove i residui pesanti del processo di raffinazione del petrolio venivano trasformati in sostanze più leggere.

Erano circa le 16 del primo dicembre di sette anni fa quando, a causa di un guasto, si sprigionarono le fiamme in cui, fortunatamente, nessuno rimase ferito. Fumo e fuoco si erano alzati dall’impianto verso il cielo, la colonna era visibile a chilometri di distanza e aveva destato grande preoccupazione nei residenti della provincia. Ai cittadini di Sannazzaro fu data indicazione di tenere le finestre chiuse per sicurezza. Le operazioni di spegnimento del vasto rogo da parte dei vigili del fuoco si conclusero il giorno seguente. Era intervenuta anche Arpa Lombardia, per monitorare la qualità dell’aria dopo l’accaduto, non si rilevarono per fortuna concentrazioni nocive di sostanze pericolose per le persone.

Nel corso degli anni quello del 2016 non è stato l’unico episodio alla raffineria Eni di Sannazzaro: ci sono stati altri due eventi significativi, che non riguardano il processo concluso ieri e non sono oggetto di contestazione. Un secondo incendio alla raffineria si era verificato nel febbraio 2017, mentre nel settembre 2019 c’è stata un’esplosione senza fuoco: la deflagrazione era stata così violenta che si erano rotti i vetri di una vicina attività commerciale.