STEFANO ZANETTE
Cronaca

In coma etilico a 13 anni, aveva bevuto vodka in casa: salvata dall’amico 15enne

Pavia, il ragazzino, pure lui ubriaco, l’ha vista perdere i sensi ed è riuscito a chiamare i soccorsi. Portata subito al Policlinico San Matteo, i medici hanno evitato il peggio

Il pronto soccorso di Pavia

Il pronto soccorso di Pavia

Hanno approfittato di essere in casa da soli per bere un’intera bottiglia di vodka. Le conseguenze peggiori le ha avute la ragazzina di soli 13 anni, salvata grazie ai soccorsi chiamati dall’amico 15enne. Anche lui era visibilmente ubriaco, ma si è talmente spaventato quando ha visto l’amica priva di sensi, che è riuscito a recuperare quel minimo di lucidità necessaria per chiamare i soccorsi. Grazie al tempestivo intervento dei sanitari, la 13enne è stata portata con l’ambulanza al pronto soccorso del Policlinico San Matteo, dov’è stata sottoposta alla immediate cure che hanno scongiurato conseguenze più gravi. Dell’accaduto sono stati informati i carabinieri, intervenuti nell’abitazione con una pattuglia del Radiomobile, avviando gli accertamenti per ricostruire la vicenda, anche al fine di individuare eventuali responsabilità. Al momento non sarebbero emerse circostanze tali da far contestare ipotesi di reato.

Entrambi i minori coinvolti hanno infatti più di 12 anni e per questo non può essere contestata l’omissione di custodia da parte dei genitori, che evidentemente si fidavano a lasciarli in casa da soli, peraltro per un periodo di tempo abbastanza breve. Ma i due ragazzini non hanno seguito le raccomandazioni che certamente i rispettivi genitori avevano fatto prima di lasciarli soli, pare non per la prima volta. E presa una bottiglia di vodka, l’hanno bevuta fino a stare male, in particolare la 13enne perdendo i sensi e mettendo così a rischio la propria incolumità. Forse volevano solo fare qualcosa da grandi, ma hanno sottovalutato i pericoli dell’alcol, consumando il superalcolico in quantità tali da rischiare la tragedia.

Quel che è successo mercoledì sera nell’abitazione in città, dove il 15enne abita con i genitori, non potrà comunque concludersi solo con lo scampato pericolo, per entrambi. E nello stretto riserbo in cui necessariamente, per la tutela dei minori coinvolti, deve rimanere la vicenda, dovranno però affrontare entrambi un percorso per portare alla luce le cause ed evitare che possa succedere ancora.