
Ha vissuto cinque anni in Bielorussia, altri cinque in Russia e 17 in Italia, ma dal 2019 non poteva uscire dal nostro Paese perché non era italiano, il passaporto che possiede gli è scaduto e non lo può rinnovare. È segnalato Yaroslav Gamolko, artista di 27 anni, che non ha mai nascosto la sua opposizione al regime bielorusso. Da ieri il giovane che ha studiato al liceo artistico Volta e poi ha frequentato l’accademia di Brera ha ricevuto la cittadinanza italiana.
La cerimonia si è svolta nel pomeriggio in municipio alla presenza del sindaco Enrico Vai, della mamma di Gamolko, Elena e dell’ex funzionario dell’amministrazione comunale Mauro Spazzini. "Nel 2018 avevo presentato la richiesta per ottenere la cittadinanza italiana - racconta il giovane artista ancora emozionato al termine della cerimonia - perché mi sento italiano. A maggio mi hanno chiamato dalla prefettura per avvertirmi che tutta la documentazione era arrivata dagli uffici della presidenza della Repubblica con esito positivo. A quel punto ho tirato un mezzo sospiro di sollievo: era quasi fatta. Sinceramente speravo di poter ottenere la cittadinanza prima di agosto, invece, a causa della burocrazia siamo arrivati adesso".
Ha dovuto rimandare un viaggio in Polonia che aveva programmato per proseguire il suo percorso artistico anche fuori dall’Italia, ma non è arrabbiato Gamolko. "Partirò tra una quindicina di giorni - anticipa con la forza di chi ha realizzato un sogno -. Domani chiederò di avere la carta d’identità e anche il passaporto che però non mi sarà consegnato a breve". Vuole spiccare il volo il giovane artista, ma nel suo cuore oltre all’Italia c’è sempre la Bielorussia dove vive ancora il padre, che non può andare a trovare, se non vuole finire in carcere. "Mio papà è in Bielorussia e i miei nonni in Russia - racconta - mi piacerebbe riabbracciarli e andare a trovare i miei amici. Appena sarà possibile, lo farò. Sarà il primo biglietto aereo che acquisterò. Oggi il visto costa troppo e i tempi per ottenerlo sono lunghissimi. E io, appena varcata la frontiera anche da cittadino italiano vedrei aprirsi le porte del carcere per alcune performance non gradite al regime. Con la mia arte chiedo pace per l’Ucraina e libertà per la Bielorussia che vive sotto una dittatura". In lacrime mamma Elena. "La cerimonia mi è sembrata un matrimonio - conclude il giovane -. Mi hanno regalato la Costituzione italiana che leggerò per essere un bravo italiano".
Manuela Marziani