Il rettore del collegio Borromeo: "Come sempre è corso avanti"

"Giovanni ci ha lasciato all’improvviso, quasi come nel suo carattere. Era un ragazzo straordinario, aveva un passo veloce. Sempre. In ogni cosa. E come sempre è corso avanti". Il rettore del collegio Borromeo Alberto Lolli ha ricordato così Giovanni Borsatti, lo studente di medicina morto in un incidente sulle montagne del Lecchese. Residente a Milano, il 24enne dopo aver frequentato il liceo classico Parini, nel 2016 si è iscritto alla facoltà di medicina dell’università di Pavia. La montagna era la sua grande passione, condivisa con la famiglia con la quale aveva deciso di trascorrere le vacanze pasquali. Mercoledì pomeriggio era partito per un’escursione e in serata i genitori non vedendolo tornare hanno dato l’allarme. Immediatamente sono partite le ricerche del Soccorso alpino, con il personale della stazione di Valsassina e Valvarrone, i carabinieri, i vigili del fuoco e la Protezione civile. Intorno alle 2 di notte, a circa 1.800 metri di quota, i soccorritori hanno trovato lo zaino del giovane. Il suo corpo era un centinaio di metri sopra: caduto dall’alto, in una zona molto impervia. "Giovane dalla mente brillante, aveva già terminato tutti gli esami e aveva anche concluso la tesi - hanno fatto sapere dal collegio che il ragazzo frequentava -. Intendeva specializzarsi in psichiatria". Il rettore del collegio Borromeo, Alberto Lolli, ne ricorda le "grandi capacità intellettuali".

"Era un ragazzo straordinario, dedito allo studio e appassionato di escursioni - ha proseguito il rettore -. Ma questa volta la montagna lo ha tradito. L’intera comunità del collegio Borromeo è inconsolabile, cerca nella vicinanza dell’amicizia il conforto e nella fede, che Giovanni ha sempre testimoniato, la speranza per andare avanti. Ci stringiamo alla mamma Silvia Fazzo, al papà Alessandro, ai fratelli e alla sorella perché Giovanni ci ha insegnato che la prossimità è autentica medicina". "Sono stato un privilegiato ad aver avuto la possibilità di interagire con lui - ha scritto su Facebook un amico che ora si trova in Sudan - confrontandomi con il suo amore e la sua gentilezza. Quando ho conosciuto Giovanni ho pensato che avrei voluto essere come lui". "Un ragazzo dal cuore d’oro con un sorriso contagioso" viene descritto Giovanni Borsatti, un ragazzo che i collegiali possono soltanto ricordare. M.M.