"Il ponte di barche? Un’autostrada"

Il Comitato Ticino 2000 chiede alla Provincia e ai sindaci di chiudere i passaggi e mandare le forze dell’ordine

di Manuela Marziani

Prima un camion poi un Tir e un’autobotte utilizzata per trasportare latte: il ponte di barche è più trafficato di un’autostrada. Stanco di come viene trattato lo storico collegamento tra il Pavese e la Lomellina, il portavoce del comitato Ticino 2000 Carlo Maiocchi ha scritto al presidente dell’Amministrazione provinciale Giovanni Palli, al dirigente Antonio Massaro, al funzionario Massimo Bordone e ai sindaci di Zerbolò Gian Antonio Centenara e di Bereguardo Luigi Leone allegando alcune fotografie.

"Ormai è una processione di mezzi pesanti, liberi di danneggiare un’infrastruttura pubblica senza alcun senso civico. Chiediamo un intervento urgente, il ponte non può più reggere un simile vandalismo. Intervenite a chiudere i passaggi e nell’attesa dell’intervento mandate le forze dell’ordine a controllare". Da sei anni la Provincia, proprietaria del collegamento, ha imposto il divieto di transito ai mezzi pesanti e poi ha collocato dei new jersey a restringere la carreggiata. Come spesso accade, però, l’ostacolo viene aggirato e dal lato di Zerbolò i mezzi pesanti bypassano le barriere e arrivano al ponte transitando su un terreno incolto. "Le tracce degli pneumatici – conclude il comitato – dimostrano che i passaggi sono sistematici. Si deve intervenire o addio ponte".