Il futuro campus al Parco Cardano. L’Ateneo sceglie l’area del Cravino. Così niente valutazione ambientale

Pavia, la Vas non sarà necessaria perché la zona è collegata a centro e stazione con tre linee di bus

Il futuro campus al Parco Cardano. L’Ateneo sceglie l’area del Cravino. Così niente valutazione ambientale

Il futuro campus al Parco Cardano. L’Ateneo sceglie l’area del Cravino. Così niente valutazione ambientale

Niente valutazione ambientale per il Parco Cardano. Legambiente, favorevole al progetto per la realizzazione del nuovo Centro di ricerca e formazione dell’Università, avrebbe voluto una Vas per due ragioni: perché l’intervento avrebbe potuto trovare migliore collocazione in un’area dismessa e perché sarebbe auspicabile potenziare il trasporto pubblico.

L’Ateneo invece in sede di Conferenza dei servizi ha spiegato di voler realizzare il parco al Cravino, area più periferica per evitare un sovraccarico del traffico, con il trasporto pubblico assicurato da tre linee di bus con frequenza diurna di 10, 15 e 20 minuti, collegate con centro e stazione. Sarà anche potenziata la viabilità ciclopedonale su via Abbiategrasso, migliorando il collegamento del Campus con la città. Di conseguenza la Vas non sarà richiesta e il progetto potrà avanzare più speditamente. Sull’area dell’Università, dove si trovano diversi dipartimenti scientifici, nascerà il futuro Distretto della scienza, della ricerca e del sapere che accoglierà imprese ad alto tasso d’innovazione tecnologica con l’obiettivo di integrare i saperi di un polo già dichiarato d’eccellenza regionale.

"Il Parco Cardano porterà imprese innovative nel campus e offrirà opportunità per creare filiere industriali, con importanti ricadute sulla ricerca congiunta e applicata – conferma il rettore Francesco Svelto – I temi individuati sono Nutrizione, Farmaceutica, Microelettronica". Il parco si svilupperà su 11mila metri quadri, di cui 3.400 occupati dal Centro ricerca, 7.600 dedicati all’infrastruttura per l’innovazione tecnologica, 800 destinati ad area verde.

Manuela Marziani