Silvio Berlusconi, il cordoglio dei politici pavesi “Eterna gratitudine a un gigante”

Per chi ha lavorato con lui il Cavaliere aveva acquisito la statura dello statista, attento alla pace. Un "punto di riferimento costante che ha lasciato un esempio di equilibrio e saggezza da coltivare".

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

di Manuela Marziani

"Non ci sono parole. Solo eterna gratitudine a un gigante della storia". Lo afferma Alessandro Cattaneo, deputato pavese di Forza Italia e vicecoordinatore nazionale del partito. "Ho avuto il privilegio di lavorare vicino a lui – aggiunge – e di apprezzarne il carisma. Sul piano personale poi era meticoloso e attento alle necessità delle persone che incontrava. Sul piano politico, invece, negli ultimi tempi aveva acquisito la statura dello statista, molto attento alla politica internazionale, ai rapporti con la Cina, alla pace".

Alessandro Cattaneo fin da ragazzo ha seguito Berlusconi: "Sui miei diari del liceo Taramelli ho ritrovato gli adesivi di Forza Italia. Quando mi volevano candidare a sindaco e molti nutrivano dubbi su un giovane, Berlusconi ha avuto subito fiducia. Quando l’ho incontrato ha apprezzato la mia età, il percorso di studi. Mi ha consigliato di non essere mai un professionista della politica, ma al servizio della politica. Consiglio che ho cercato di seguire". E quando Cattaneo si è ricandidato per il secondo mandato, da sconfitto il Cavaliere non lo ha abbandonato. "Allora il mio telefono squillava meno – ricorda l’ex primo cittadino – ma quello è stato il momento in cui ho lavorato di più a fianco di Berlusconi, ho prodotto dossier che ha sempre letto fino in fondo. Era una persona speciale. Anche quando siamo andati al Quirinale per il nuovo Governo, mi ha messo a posto il nodo della cravatta e ha controllato che il bottone della giacca fosse allacciato per rispetto delle istituzioni, non per un’attenzione più alla forma che alla sostanza".

Anche il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio ricorda con profonda stima il Cavaliere: "Silvio Berlusconi è entrato a pieno titolo nella storia del nostro Paese. È stato un innovatore e un protagonista in tutti i campi della sua attività, da quella politica e istituzionale a quella economica, mediatica e sportiva. A lui si deve la nascita del centrodestra e del bipolarismo in Italia, un’eredità di equilibrio e saggezza che oggi va letta con gratitudine e coltivata con convinzione. Mancherà a tutti il suo essere un punto di riferimento costante nella politica italiana".

A Pavia Berlusconi è stato diverse volte, anche nel 2004 per la posa della prima pietra del nuovo Dea. E nel 2011 un anziano di 80 anni, Adriano Alloni di Certosa, ha voluto scrivere sul proprio necrologio “L’unic dispiasè lè ves andà via prima dal Berlusca“.