Dai banchi alla corsia con un unico obiettivo: andare verso la medicina del futuro. La facoltà di medicina dell’Università di Pavia, nata più di 660 anni fa, da ieri ha un punto di riferimento unitario per la didattica. Negli spazi che per decenni sono stati sede della Clinica medica del San Matteo, è stato inaugurato il Campus della salute. Situato nel cuore del Policlinico, vicino agli istituti Mondino, Cnao e Maugeri, in connessione con tutti i dipartimenti dell’Università, conta 16 aule didattiche (da 36 a 240 posti, per un totale di 2.100), 12 sale studio (260 posti complessivi) e 4 aule informatizzate. Al piano terra la biblioteca da 200mila volumi e un’ala destinata al centro di didattica simulata per esercitazioni chirurgiche innovative.
"C’è bisogno di nuovi medici - ha detto il rettore Francesco Svelto -: abbiamo pensato a spazi che potessero accogliere un numero maggiore di studenti".
Nell’ultimo anno accademico gli iscritti ai corsi UniPv di Medicina e Chirurgia sono stati 2.326: 1.580 al corso Golgi in italiano e 746 all’Harvey in inglese. I posti per le matricole 20232024 sono cresciuti a 388 nel primo caso e 103 nel secondo. E il più grande campus di medicina della Lombardia è in grado di ospitare fino a 4.500 studenti.
I lavori di ristrutturazione sono durati tre anni e costati oltre 20 milioni, di cui 6,5 a carico della Regione, 3 da fondi di bilancio e 10,65 da un mutuo dell’Università. "L’intervento – ha detto il presidente della Regione Attilio Fontanta – consente di non consumare altro suolo, ma di recuperare ambienti dove grandi clinici hanno fatto la storia della medicina. Ora tocca ai giovani".
Il campus sarà green, per il 59,62% alimentato da energia rinnovabile. Gli impianti fotovoltaici produrranno 117.395 chilowattora all’anno, consentendo di risparmiare di 456,23 tonnellate equivalenti di petrolio e 62,6 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.