I verdetti nel Basso Lodigiano Trionfi rosa a Brembio e Turano Due prime volte nella storia

Netta affermazione di Ghidotti. "Ora nido e viabilità". Lo sconfitto Gorla: veleni contro di noi . Susanna Casali: il mio impegno prioritario per scuole e servizi sociali. Amareggiato Lottaroli .

di Mario Borra

Oriana Ghidotti della lista Brembio Unita e Solidale stravince su Fabio Gorla (Riaccendiamo Brembio Insieme) e diventa il primo sindaco donna nella storia di Brembio: 150 voti hanno infatti diviso le due compagini con la sezione elettorale numero due nella quale Ghidotti ha prevalso nettamente (435 voti su 303), mentre nella sezione uno il distacco della giovane candidata è stato minore (282 voti contro 264). "Abbiamo lavorato tantissimo e cercato di essere tra la gente ovunque per portare cose belle a Brembio – ha detto Ghidotti (diventata primo cittadino con il 55,84% delle preferenze) –. Non mi aspettavo uno scarto così. Devo tutto alla mia squadra. Dovremo occuparci subito dell’asilo nido, le cui rette sono state aumentate, e la viabilità di via Monte Grappa". Delusione per Gorla che lancia accuse pesanti. "C’è chi ha lavorato sotto banco per denigrare me e Giuseppe Sozzi (in lista ed ex sindaco, ndr), dicendo che Sozzi era un traditore del Pd e che io non lavoravo ed ero sempre al bar. Ecco la differenza". A Turano Lodigiano vince Susanna Casali (Sì amo Turano&Melegnanello) che ha battuto il sindaco uscente Emiliano Lottaroli (Uniti per Turano e Melegnanello) per 59 voti (259 voti contro 250) mentre la lista di Ciro Capasso (Noi per Turano e Melegnanello) ha raccolto solo le bricole (17 voti): anche qui si tratta della prima donna sindaco della comunità. Lacrime per Casali dopo l’esito. "E’ stato un anno impegnativo, non era facile. Ora coinvolgeremo anche la minoranza. Il mio vicesindaco sarà Giuseppe Salamone. Il mio impegno ora sarà in maniera prioritaria sulle scuole e sui servizi sociali". Per Lottaroli è una sconfitta difficile da digerire anche se "la decisione degli elettori va accettata sempre. Ora rifletterò se rimanere in Consiglio. In questi cinque anni ho sputato sangue per il paese, abbiamo fatto tante cose, ma gli elettori hanno dinamiche di approccio diverse rispetto a quello che tu fai. Segni di dissenso sinceramente non ne avevo colti, ma è andata così".

Per Daniele Saltarelli a Castelgerundo e la sua lista “Gerundiamo“ invece l’unico nemico da battere era l’astensionismo, essendo l’unica compagine in lizza, e le urne gli hanno dato ragione visto che sono andati a votare il 57,26 per cento degli eventi diritto.