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I senzatetto lamentano disattenzione: "Ma non interagiscono coi servizi sociali"

Crema, l’assessore replica coi numeri. La controrichiesta: incontriamoci

I senzatetto lamentano disattenzione: "Ma non interagiscono coi servizi sociali"

"Per un supporto concreto è necessario stare nel percorso di aiuto e interagire con i servizi". È la risposta che l’assessora al Welfare di Crema, Anastasie Musumary, ha dato agli homeless che lamentavano troppa disattenzione nei loro confronti. "Abbiamo investito circa 710mila euro per la realizzazione dell’Housing First (case per i senza fissa dimora). Ogni anno investiamo in co-progettazione circa 187mila euro per le politiche di contrasto alla povertà, altri 588mila per le politiche di inclusione socio lavorativa delle persone fragili, 125mila per le politiche abitative e mettiamo a disposizione un fondo di circa 100mila euro per le persone in situazioni di difficoltà".

Una serie di dati che non ha soddisfatto per nulla Alex Corlazzoli, maestro e giornalista, che nei giorni scorsi ha sollevato il problema dei senza fissa dimora. "Abbiamo letto costernati le parole dell’assessora al Welfare Anastasie Musumary – ha detto. - Ma nonostante tutto intendiamo ribattere non a colpi di parole ma con una sola e pragmatica proposta: incontriamoci". Parole suffragate dalla testimonianza diretta di chi non ha una casa.

"Siamo stati costretti a interpellare i media perché da mesi il sindaco – spiegano Laura ed Egidio, la coppia di senza tetto che nei giorni scorsi ha partecipato alla conferenza stampa con altri senza fissa dimora – non legge le nostre mail e aspettiamo da giorni una risposta dell’assessora Musumary in merito alla possibilità di interloquire con un’assistente sociale nuova, rispetto a quella con la quale ci eravamo rapportati. Chiediamo di poter parlare con un altra persona perché con lei il rapporto di fiducia si è interrotto". La stessa cosa è capitata ad Amedeo. "Ho scritto al sindaco attraverso i social, ma mi ha bloccato. Io ho un lavoro ma senza una casa non mi fanno iniziare. Nemmeno le cooperative sociali".

"Chiediamo di conoscere i tempi di realizzazione della casa dei senza fissa dimora – conclude Corlazzoli - e quanti potranno abitarci". In attesa di risposte chi vive per strada non ha garanzie e può contare solo sulla mensa Caritas, aperta però solo all’ora di pranzo.

P.G.R.