I ragazzi di Fridays for future "In tutta la città limite a 30 all’ora"

Davanti a Palazzo Mezzabarba la manifestazione sullo stop al cemento e per la mobilità sicura. I giovani accusano: la nostra salute messa alla prova da un’Amministrazione rivolta al passato.

I ragazzi di Fridays for future  "In tutta la città limite a 30 all’ora"

I ragazzi di Fridays for future "In tutta la città limite a 30 all’ora"

di Manuela Marziani

Uno striscione con scritto “Stop cemento e mobilità sicura“ e diverse locandine appese sono stati portati ieri davanti a Palazzo Mezzabarba dagli esponenti di Fridays for future Pavia. Il movimento per la giustizia climatica pavese ha denunciato in questo modo l’operato del Comune sul tema della cementificazione, con un pensiero all’alluvione che sta vivendo l’Emilia Romagna.

"La nostra fortuna di non vivere un disastro come quello sta avvenendo in Emilia Romagna è solo un’illusione – spiega Nicolò, 23 anni, di Fridays for future Pavia – Il problema è come gestiamo il territorio e a Pavia siamo colpevoli di finanziare un sistema che sta collassando".

"Cementificare diminuisce la resilienza del suolo – aggiunge Livia, 19 anni – Il suolo diventa meno resistente, un suolo già in difficoltà a causa della siccità. La pessima gestione delle acque poi non aiuta e avvengono queste catastrofi. Vogliamo che la nostra Amministrazione comunale comprenda il rischio cui sta esponendo i cittadini. Sono le nostre case e le nostre vite che saranno stravolte da queste scelte politiche, scelte che non aiutano neppure lo sviluppo della città bensì arricchiscono pochi imprenditori e svendono i quartieri".

Nel mirino c’è il Pgt attualmente in discussione. Sul documento i ragazzi chiedono lo stralcio del progetto del nuovo supermercato di Pavia Est, l’istituzione di una commissione che valuti i danni provocati dai progetti che si vogliono realizzare nelle aree verdi di Pavia, il blocco di nuove costruzioni e in particolare quelle in via Acquanegra. Ma non solo, tra le richieste ce ne sono alcune che riguardano la mobilità.

"Vogliamo che la città diventi tutta zona 30 kmh – sottolinea Pietro Losio – In questo modo si consumerebbe meno carburante e si causerebbe meno inquinamento. Inoltre dovrebbero essere create zone scolastiche attorno alla scuola primaria del Vallone, dove si sta sperimentando il Pedibus, e intorno al complesso del Copernico e del Cardano che è a fondo chiuso". Tante città europee stanno sperimentando il limite di 30 chilometri orari incrementando i mezzi pubblici in modo da avere spostamenti più veloci e sicuri e meno morti sulle strade. "La salute dei giovani – concludono i ragazzi – oggi è messa a dura prova da una città ancora rivolta al passato".