“Gomorra Lomellina”: condannata a tre anni una imprenditrice

Avrebbe dato l’ordine di incendiare l’auto di un uomo che voleva fare causa alla sua ditta

Poiché la parte offesa non aveva ceduto al tentativo di estorsione, una 62enne della provincia di Pavia avrebbe ordinato di incendiare l’auto del suo obiettivo. La donna è stata condannata a tre anni e tremila euro di multa, oltre a una provvisionale di 20mila euro mentre il risarcimento totale è da definirsi in separato giudizio civile. La sentenza risale a questa estate, ma le motivazioni sono state depositate ora. La vicenda riguarda un filone delle inchieste sulla cosiddetta “Gomorra Lomellina“, l’organizzazione criminale dedita a spaccio, traffico di armi ed estorsioni nel Vigevanese, sgominata nel 2016 dai carabinieri. Alla donna era riconducibile una ditta edile verso cui un lomellino aveva intentato causa, per rregolarità relativamente alla casa dei suoi genitori.

La 62enne lo aveva minacciato, nel tentativo di raggiungere un’intesa, ma poiché lui non aveva ceduto era scattata una ripercussione. La donna infatti è stata individuata dagli inquirenti come mandante di danneggiamenti della Jaguar dell’uomo, tra cui l’incendio della vettura, danni provocati da un incidente causato in modo volontario, ostruzione dei posteggi per impedirgli di uscire con l’auto. Non solo: sembra fossero state rivolte anche minacce alla sicurezza dell’uomo, come l’intimidazione relativa a una possibile gambizzazione. La donna era a processo con un altro imputato, considerato suo complice in queste attività, che è stato assolto. I processi derivati dalle inchieste sulla Gomorra Lomellina avevano portato a condanne per oltre 20 imputati tra il 2017 e il 2018. Nicoletta Pisanu