NICOLETTA PISANU
Cronaca

Godiasco Salice Terme: il prete chiude la piazza, il sindaco glielo vieta. Scoppia la lite

Il parroco ha presentato un progetto per transennare l’area con muri e siepi, per evitare gli schiamazzi notturni. La replica del primo cittadino con una delibera che stoppa lo sbarramento

don Stefano Ferrari, lo spiazzo conteso, il sindaco Filippo Riva

don Stefano Ferrari, lo spiazzo conteso, il sindaco Filippo Riva

Godiasco Salice Terme (Pavia) – Non la dolce pianura verso il Po del Mondo piccolo, ma le colline della Valle Staffora fanno da contorno a una vicenda che sembra uscita dalla penna di Giovannino Guareschi.

I don Camillo e Peppone oltrepadani sono il parroco e il sindaco di Godiasco Salice Terme, don Stefano Ferrari e Fabio Riva. No comment da parte di entrambi, sentiti, ma la vicenda si può narrare grazie agli atti di pubblico dominio.

Oggetto del contendere una piazza che, al di là delle tensioni, invita ai buoni sentimenti essendo intitolata a San Valentino. Il sedime è di proprietà della parrocchia ma la zona da anni è soggetta a servitù di uso pubblico: è infatti frequentata giorno e notte e, proprio quest’ultima circostanza, ha spinto il parroco, legale rappresentante dell’adiacente chiesa di Cristo Re, a presentare un progetto per chiudere l’area con muri e siepi. Progetto che, racconta un anonimo residente, è stato affisso pure in chiesa. Presentata la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), è arrivato l’alt: sull’Albo pretorio è stata pubblicata una delibera di ottobre che è "un atto di indirizzo per la tutela del patrimonio pubblico e delle aree disponibili al godimento dei cittadini" in quanto, si legge, con la Scia "sono state messe in atto procedure che mirano a privare i cittadini di una piazza da sempre a uso pubblico, inserita nello stradario comunale".

Con la delibera, la Giunta ricorda che la piazza viene sfruttata "per uso pacifico e indisturbato da parte della generalità dei cittadini" e che il Comune si occupa dello spazzamento, vi ha posizionato il monumento ai Caduti ed esistono "una fontanella comunale e altri arredi urbani" e si dà mandato al "responsabile del Servizio tecnico di mettere in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’accessibilità dello spazio antistante la chiesa da parte di tutti coloro che intendono usufruirne come da sempre avvenuto". E che il Comune "vigilerà sulla libertà di godimento dei diritti" dei cittadini.