Gli allievi-giornalisti commemorano il maestro Mino Milani

Alla serata in memoria del direttore e uomo di cultura anche Gabriele Moroni con i suoi ricordi del caso Moro

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Un maestro di giornalismo per i più giovani e un direttore con un’enorme capacità d’ascolto. A due mesi dalla scomparsa, i suoi allievi hanno ricordato così Mino Milani. Giornalista, storico, scrittore, uomo di cultura, a Milani, rarissimo caso, Garlasco ha intitolato la biblioteca quando ancora era in vita. Le immagini della cerimonia sono state proiettate l’altra sera al Teatro Marinetti, mentre le nipoti Maria Piera e Marcella erano sedute in platea e i giornalisti che Mino ha contribuito a formare, sul palco. Tra loro anche Gabriele Moroni che, prima di essere assunto dal Giorno, ha incontrato Milani al Corriere dei ragazzi. "Era il 1976 – ha raccontato Moroni – L’anno dopo sono stato assunto alla Provincia pavese di cui Mino era direttore. Mi ha insegnato come impostare un articolo e come trattare un argomento senza mai perdere di vista il rispetto per la persona. Quando andavi da lui a proporgli un articolo, ti ascoltava. E ci ha ascoltati anche il 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, quando con i colleghi gli abbiamo proposto un’edizione straordinaria. L’abbiamo fatta e Mino nel suo editoriale ha scritto: “Alla fine l’Italia vincerà e il terrorismo sarà sconfitto“. Ci aveva visto bene".

M.M.