
Per il parto la coppia si era rivolta all’ospedale di Voghera (foto d’archivio)
Voghera (Pavia) - Assolte perché il fatto non sussiste: non è riconducibile a una negligenza o a un’imperizia di ginecologa e ostetrica l’episodio di un bambino nato morto all’ospedale di Voghera nel 2018. Il processo che vedeva alla sbarra le due professioniste sanitarie si è svolto in tribunale a Pavia, ieri è stata emessa la sentenza e successivamente saranno depositate le motivazioni. Secondo la formula assolutoria indicata dalla corte, il fatto non è addebitabile alla condotta delle due imputate. La Procura aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna a otto mesi di reclusione per entrambe. Il piccolo era figlio di una coppia residente in provincia di Pavia. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, la mamma aveva avuto una gravidanza normale, senza complicazioni né segni particolari che potessero lasciar presagire quanto poi avvenuto al momento del parto. Il bambino tuttavia nacque morto.
A quel punto i genitori vollero capire cos’era accaduto, inizialmente era da chiarire anche se fosse nato morto o se il decesso fosse subentrato dopo il parto. Era iniziato quindi il percorso giudiziario che aveva portato la Procura a incriminare la ginecologa e l’ostetrica che si erano occupate della partoriente, processo culminato nella sentenza di ieri. Per l’avvocato Gianfranco Ercolani, che ha assistito l’ostetrica, la sentenza porta "soddisfazione per il riconoscimento dell’assenza di responsabilità da parte della mia assistita e di qualsiasi tipo di colpa. Ginecologa e ostetrica non sono state negligenti e il fatto non è imputabile alla loro condotta". Secondo la tesi difensiva, la causa della morte del neonato sarebbe stata riconducibile a malformazioni congenite e a un problema al cordone ombelicale. Secondo l’ipotesi accusatoria iniziale invece, vi era la possibilità che lo stato di sofferenza del neonato non fosse stato individuato tempestivamente e così non era stato possibile rimediare. Intanto nel corso del tempo i genitori, che hanno avuto un altro bambino, sono stati risarciti e di conseguenza sono quindi usciti dall’iter giudiziario, tuttavia il procedimento a carico delle due professioniste è proseguito ugualmente. Risarciti anche i nonni paterni e materni oltre alla zia. Ora si è concluso il processo di primo grado.