Gigi Buffon a Scienze Motorie: "Lo sport strumento sociale. Fa crescere oltre i propri limiti"

Gremito il Campus Aquae per ascoltare la lezione del capo delegazione della Nazionale di calcio nonché Ambassador Airc: volersi bene dal punto di vista fisico mette in circolo energie virtuose.

Gigi Buffon a Scienze Motorie: "Lo sport strumento sociale. Fa crescere oltre i propri limiti"

Gigi Buffon a Scienze Motorie: "Lo sport strumento sociale. Fa crescere oltre i propri limiti"

Un tappeto di maglie con il suo nome sulla schiena. Gigi Buffon è stato accolto così dagli studenti di Scienze motorie dell’Università di Pavia, che ieri mattina hanno gremito l’aula F del Campus Aquae per ascoltare una speciale lezione del campione del mondo in veste di capo delegazione della Nazionale italiana di calcio e soprattutto di Ambassador Airc. “Mangio sano e faccio sport: un assist alla prevenzione, un gol per la salute“ era il tema dell’incontro che fa parte di AirCampus, il progetto con cui Airc incontra gli universitari.

"Mi sono sempre sentito molto fortunato per aver avuto immeritatamente delle qualità – ha raccontato Buffon in un dialogo con il nutrizionista e divulgatore scientifico Airc, Riccardo Di Deo – che dovevo meritarmi almeno con il comportamento. Così arrivato ai 30 anni ho iniziato a fare tanta prevenzione in campo e fuori perché mi sono reso conto che, se non mi fossi preso cura di me a 360° seguendo uno stile alimentare corretto, difficilmente avrei potuto essere un atleta longevo".

Con l’aiuto di un nutrizionista, il campione ha cambiato regime alimentare. "Volersi più bene – ha aggiunto uno dei migliori portieri della storia del calcio – e apprezzarsi anche dal punto di vista fisico mette in circolo energie buone e fa cominciare un percorso virtuoso". Anche lo sport aiuta a migliorarsi dal punto di vista fisico e psicologico. "Lo sport è uno strumento sociale fondamentale – ha proseguito il campione del mondo – un’importantissima fonte di condivisione. Con lo sport sei più attento alla nutrizione e alla prevenzione, ti fa crescere come persona e accettare i tuoi limiti". Ad ascoltare Gigi Buffon un’attenta platea di futuri preparatori atletici con un lungo cammino davanti.

"Negli ultimi 10-15 anni della mia carriera sono stati più gli insuccessi dei successi. I successi sono una conseguenza del talento, le sconfitte invece mi impongono di fermarmi a ragionare per tornare a vincere, sono uno stimolo superiore. Certo non è facile gestire un insuccesso e dipende dallo sport che pratichi: se è di squadra difficilmente tendi a prenderti la paternità della sconfitta, se è uno sport individuale qualche assunzione di colpa credo debba esserci". Quando rinunce e sacrifici pesano, è ora di mollare: "Negli ultimi anni mi svegliavo triste perché a 45 anni non ero padrone di fare colazione al bar con brioche e cappuccino. Quando per 7 mesi su 12 ho rimpianto quella colazione, ho capito che era ora di smettere di giocare".