Giallo Gigi Bici: un misterioso uomo sull’auto del morto

Un appuntamento misterioso, altro tassello che infittisce il giallo dell’omicidio di Luigi Criscuolo

Luigi Criscuolo, soprannominato Gigi Bici

Luigi Criscuolo, soprannominato Gigi Bici

Cura carpignano (Pavia), 24 gennaio 2022 - Un appuntamento misterioso, altro tassello che infittisce il giallo dell’omicidio di Luigi Criscuolo, per tutti Gigi Bici. Forse Gigi Bici aveva un appuntamento con qualcuno nel piazzale del cimitero della frazione Barona di Albuzzano la mattina in cui è scomparso. La cella telefonica ha agganciato il cellulare del 60enne alle 10,11 dell’8 novembre, ma alle 10,34 il segnale è sparito per non tornare più. Il commerciante era uscito dalla sua casa in viale Canton Ticino alle 8,40 dopo aver ricevuto una telefonata si era diretto verso Calignano, una frazione di Cura Carpignano. Alle 9,37 la sua auto era passata sotto la telecamera di via De Gasperi, alle 9,39 era a Calignano. Scomparsa per un’ora e 5 minuti era ricomparsa alle 10,44 all’uscita dalla frazione già col finestrino rotto e un altro uomo alla guida.

Se, come aveva raccontato Stefania la figlia minore di Luigi Criscuolo, suo padre era uscito con una maglia blu, la persona al volante dall’apparente età di 40-50 anni ne indossava una rossa e dei guanti bianchi. E Gigi che fine aveva fatto? Era già stato freddato con un colpo di pistola alla tempia destra come è emerso dall’autopsia effettuata venerdì all’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia? Dalle 9,52 alle 9,58 sarebbe rimasto a Calignano. Alle 10,10 avrebbe inviato due messaggi a una donna poi si sarebbe spostato alla frazione Barona di Albuzzano.

Dell’uomo non si è saputo più nulla fino al 20 dicembre, quando il suo cadavere è stato ritrovato davanti al cancello della villa di Barbara Pasetti, 44 anni, fisioterapista, che giovedì scorso è stata arrestata per il reato di tentata estorsione. La donna, accusata di aver chiesto alla famiglia di Criscuolo (attraverso due lettere lasciate in una cabina telefonica di via Tasso e sotto un tappeto della chiesa di via Ludovico il Moro) un riscatto di 390mila euro per liberare il loro congiunto (che in realtà era già stato ucciso), oggi sarà interrogata nella sezione femminile del carcere dei Piccolini di Vigevano nel quale è reclusa. Sembra che la donna abbia fatto stampare le lettere alla copisteria di un centro commerciale e che sia stata vista mentre lasciava cadere una busta nella cabina telefonica di via Tasso proprio con il testo della missiva che conteneva la richiesta di denaro rivolta alla famiglia.

Dalla sua mail poi sarebbe partita verso il negozio del centro commerciale la lettera che Katia Criscuolo all’inizio di dicembre ha trovato sotto il tappetino di una chiesa. La 44enne avrebbe ritirato la stampa in negozio. Va scoperto chi ha scritto la lettera con i particolari del delitto: quella è la firma dell’assassino perché viene descritto nei minimi particolari come è stato ucciso Gigi Bici e anche quando sarebbe stato fatto ritrovare se la famiglia non avesse pagato il riscatto. La data era il 20 dicembre per far trascorrere un brutto Natale ai familiari.