GABRIELE MORONI
Cronaca

Omicidio di Chiara Poggi, sentito il fratello Marco. Dal Dna all’impronta di Sempio: nuovi indizi e punti oscuri

La Procura ha provato due volte ad avviare nuove indagini, stoppata dal giudice per le indagini preliminari. Ma la Cassazione ha accolto il ricorso. E ora Andrea Sempio si ritrova indagato dopo 18 anni

Andrea Sempio e Chiara Poggi

Andrea Sempio e Chiara Poggi

GARLASCO (Pavia) – La consulenza genetica sul Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi, presentata da Antonio De Rensis e Giada Bocellari, difensori di Alberto Stasi, e la sua conclusione: quello rimasto sulle unghie di Chiara Poggi è “materiale” assolutamente leggibile da cui è possibile estrarre il Dna. La consulenza effettuata dalla Procura di Pavia da cui è emersa una compatibilità fra il codice genetico di Andrea Sempio e le tracce sulle unghie della vittima. L’intenzione della Procura di procedere per la prima volta al confronto tra le impronte digitali di Sempio e quelle ritrovate nel villino di via Pascoli, a Garlasco, dove Chiara viene trucidata, il 13 agosto del 2007. Ancora la Procura vuole ascoltare come testimoni gli amici di Chiara e del fratello minore Marco, amico di Andrea Sempio. Intanto, nella mattinata di oggi 12 marzo, proprio Marco Poggi, il fratello di Chiara, sarebbe stato ascoltato a Pavia. Altro elemento, la consulenza della difesa sulla compatibilità fra le impronte rimaste sul luogo del delitto e le scarpe calzate da Sempio.

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Tutte considerazioni fatte proprie dalla Corte di Cassazione che in poco più di quattro pagine motiva la sentenza con cui, il 12 settembre 2024, i giudici della prima sezione penale hanno annullato il provvedimento con cui il giudice delle indagini preliminari di Pavia aveva negato alla difesa di Stasi la riapertura delle indagini. Andrea Sempio si ritrova così indagato per la seconda volta a distanza di otto anni (venne prosciolto nel marzo del 2017) per l’omicidio volontario della ragazza 26enne “compiuto con il concorso di altri soggetti o con Alberto Stasi (già giudicato separatamente)”. L’inserimento di Stasi era automatico, dal momento che l’ex bocconiano sconta una condanna definitiva a sedici anni e non è intervenuto un giudizio di revisione.

Le tappe. La difesa di Stasi deposita una consulenza firmata dai genetisti forensi Lutz Roewer e Ugo Ricci, secondo cui la traccia genetica sulle unghie di Chiara Poggi è netta e utilizzabile. La Procura pavese, da parte sua, dispone una consulenza. La conclusione è che uno dei cinque aplotipi repertati, quello riferibile a Sempio, “risultava – annota la sentenza della Suprema Corte – compatibile con quelli ottenuti dai margini ungueali della vittima”. Il 28 febbraio il gip di Pavia respinge la richiesta di riapertura delle indagini. Il 20 marzo 2024 la Procura pavese la reitera e illustra le indagini che vuole avviare.

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Ci sono elementi di novità. La difesa ha presentato un consulenza tecnica “inerente la compatibilità della grandezza delle impronte repertate sul luogo del delitto con la taglia delle scarpe di Sempio”. La Procura, di suo, chiede tre cose. Confrontare le impronte papillari sul luogo del delitto e quelle “mai acquisite” di Sempio, applicando “le indagini genetiche forensi aggiornate allo stato della tecnica e della scienza attuale”. Raccogliere le testimonianze degli amici dell’epoca di Chiara e del fratello “al fine di ricostruire compiutamente le frequentazioni della vittima”. Interrogare Andrea Sempio. Ancora un diniego del gip.

Parte così il ricorso della Procura alla Cassazione, che lo accoglie, rimandando a un nuovo gip per l’apertura del fascicolo. Una delle motivazioni è che, se è vero che un provvedimento del gip non è ricorribile in Cassazione, in questo caso il gip “ha omesso di verificare la sussistenza dei presupposti formali richiesti per la riapertura delle indagini”. Prosegue il confronto a distanza fra avvocati. Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, osserva che “è il settimo tentativo di far cadere un giudicato”. Giada Bocellari, difensore di Stasi, dichiara: “Non seguiamo l’onda mediatica. Aspettiamo gli esiti sul Dna di Sempio, poi valutiamo la revisione del processo”.