Funivia Mottarone, la zia: "Un'altra tragedia per Eitan"

Pavia, per la prima volta parla Aya Biran, la zia del piccolo sopravvissuto alla tragedia

Aya Biran

Aya Biran

Pavia, 12 settembre 2021 – “Ieri è avvenuto un evento gravissimo, un’altra tragedia per Eitan”. A parlare Aya Biran, la zia dell’unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone. “Il nonno materno, Shmuel Peleg è venuto a prenderlo alle 11,30 – ha raccontato -. Aveva lasciato l’auto parcheggiata in una via laterale. Eitan è uscito con gli abiti estivi dicendo alle mie bambine che sarebbe tornato con un regalo per loro perché sarebbe andato in un negozio di giocattoli. Invece alle 18,30 com’era concordato non è tornato. Ho aspettato circa mezz’ora prima di mandare un messaggio rimasto senza risposta e poi ho iniziato a chiamare. Finalmente ho ricevuto un messaggio dai Peleg: “Eitan è finalmente a casa e sta bene”. In realtà a casa non c’era e ho sporto denuncia in questura”. Domani il bambino, che ha iniziato l’inserimento, avrebbe dovuto presentarsi per frequentare il primo anno della primaria. “Eitan si stava fortunatamente riprendendo - – ha aggiunto la zia -ma deve ancora seguire un percorso fisioterapico e psicologico. Avevamo già delle visite di controllo programmate a Torino e a Pavia. Come faranno i colleghi medici israeliani a occuparsi del bambino senza avere le sue cartelle cliniche”.

Nato in Israele, il piccolo che ha appena compiuto 6 anni, è arrivato in Italia quando aveva un mese e 18 giorni. “E’ anche un cittadino italiano, non solo israeliano – ha proseguito commossa la zia -, ma adesso il suo letto è vuoto e le mie figlie che sono cresciute con lui lo aspettano”. Prima di ieri il bambino aveva visto il nonno martedì. “Le visite erano frequenti e non sono mai state impedite – ha detto Aya Biran -. Quando Eitan era ricoverato in ospedale a Torino, il giudice ha nominato me tutrice per tutti gli effetti, nomina che è stata confermata dal tribunale di Pavia, quando il fascicolo è stato trasferito per competenza. D’altra parte un giudice non avrebbe mai potuto affidare un bambino a un uomo condannato per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie. Per questa condanna, Shmuel ha presentato 3 istanze di appello a 3 gradi di tribunale in Israele e tutti e tre hanno rigettato la richiesta”. A Eitan, intanto, la donna ha rivolto un accorato appello: “Torna, ti stiamo aspettando”.  Ma il passaporto del bambino non è mai stato restituito dal nonno e il 22 ottobre al tribunale di Milano si terrà un’udienza sulla nomina a tutore di Aya Biran contestata dai Pereg.