Antico frammento della Divina Commedia ritrovato al Ghislieri

Pavia, riportate alla luce pergamene di un Codice dantesco con alcuni canti del Paradiso: sarebbero della metà del XIV secolo

Le pergamene ritrovate al collegio Ghislieri

Le pergamene ritrovate al collegio Ghislieri

Pavia, 20 marzo 2021 – Le antiche pergamene di un codice dantesco, dalla storia avventurosa, sono state ritrovate nella sezione storica della biblioteca del collegio universitario Ghislieri, fondato nel 1567 che ospita circa 200 studenti. Il frammento, che riporta II, III, X e XI canto del Paradiso, era stato ritrovato una prima volta nel 1889, ripreso negli anni Sessanta e poi accantonato. Nel dicembre scorso, in occasione delle ricerche intraprese dal collegio per le celebrazioni dantesche, è stato recuperato da Alessandro Maranesi, responsabile della biblioteca del Ghislieri e rettore vicario, con l’obiettivo di riportarlo all’attenzione degli studiosi.

La storia

Il frammento, destinato in due successive occasioni all’oblio, ha, si diceva, una storia avventurosa. Nel 1889, l’alunno Celso Marchini, laureando in filosofia, mentre consultava dei vecchi libri nella biblioteca si accorse che le pergamene che ricoprivano una rara edizione del Timeo, stampato nella calcographia Ascensiana di Parigi nel 1520, recavano dei caratteri sbiaditi, appena leggibili, scritti su due colonne. Informato del ritrovamento, il rettore del collegio Zanino Volta, esperto di paleografia, non ebbe difficoltà a notare delle terzine, che presto si dimostrarono della Divina Commedia. Ne seguì un accurato lavoro di restauro che permise di individuare i canti della Commedia che vi erano scritti; vi furono anche progetti di pubblicazione che però caddero nell’oblio, nell’attesa che emergessero altre pagine del prezioso codice.

Il testo

Il testo, sopravvissuto alle due guerre mondiali, venne riportato alla luce in occasione del centenario dantesco del 1964, senza essere adeguatamente studiato. A dicembre Alessandro Maranesi, docente dell’Università di Pavia e responsabile della biblioteca del Ghislieri (la terza biblioteca privata del Nord Italia, con oltre 100mila volumi) ha intrapreso la ricerca del frammento e, grazie alla lettura sull’Annuario del Collegio 1964 della relazione dell’allora rettore Aurelio Bernardi, ha ritrovato le preziose carte. Il frammento risulta particolarmente antico: la grafia di alcune parole, la scrittura minuscola gotica, l’ortografia incerta, la scarsissima punteggiatura lo fanno risalire certamente alla fine del Trecento, ma alcuni elementi come alcune forme arcaizzanti e il tipo di scrittura riferibile allo scrittorio di Bologna per i testi letterari giuridici, fanno datare le pergamene non oltre la metà del Trecento, caratterizzandolo come uno dei frammenti più antichi della Commedia. Alcuni dettagli, inoltre, come il tipo di pergamena e le lettere miniate in rosso, sembrano indicare che le pergamene possano essere appartenute a un Codice molto prezioso, che per il suo valore poteva trovare posto solo in case principesche, o corporazioni religiose o famiglie potenti.

Le ipotesi

Diverse sono le ipotesi relative alla provenienza: la più suggestiva è certamente quella avanzata dal professor Volta, secondo il quale potrebbero giungere da un antico codice della ricchissima biblioteca visconteo-sforzesca che aveva sede nel castello di Pavia (andata dispersa per mano dei francesi di Luigi XII nel 1499) promossa da Francesco Petrarca, che quindi avrebbe potuto avere tra le mani il prezioso codice durante il suo soggiorno pavese. “Il Collegio Ghislieri – dice Alessandro Maranesi - è onorato di possedere un bene culturale tanto prezioso. In contatto con la Società Dantesca Italiana e con diversi studiosi italiani di Dante, anche alunni del Collegio, si adopererà perché il frammento venga prontamente studiato al fine di definirne con maggior certezza datazione e provenienza”.