MANUELA MARZIANI
Cronaca

Un altro focolaio di peste suina, colpito un allevamento di Pieve del Cairo

Su tremila maiali, quattro sono già morti. Dalla Lomellina alcuni suini sono stati portati nel Mantovano, dove cresce la paura

Peste suina nel Pavese

Peste suina nel Pavese

Pavia, 29 settembre 2023 – Da diversi giorni il dato epidemiologico era fermo a 8 focolai di peste suina in tutta la provincia, l’unica della Lombardia colpita da Psa. Ma ieri in un allevamento di Pieve del Cairo sarebbe stato scoperto un nuovo mini focolaio. Il virus si sarebbe introdotto e su tremila maiali dell’allevamento ne avrebbe portati alla morte quattro. E, proprio da questo centro pavese, sarebbero partiti dei suini diretti nel Mantovano dove si guarda con sospetto agli animali provenienti dalla provincia di Pavia anche se gli accertamenti compiuti nella terra dei Gonzaga, per il momento, hanno escluso infezioni. Le preoccupazioni, però, sono molte perché in quella zona la filiera suinicola impiega circa duemila persone.

Per arginare la Psa nel Pavese sono stati abbattuti 33.865 capi a fronte di 12.910 casi di positività. E sta facendo ancora molto discutere l’abbattimento di 10 maiali non destinati all’alimentazione umana abbattuti nel rifugio Cuori liberi di Sairano come prevedeva un’ordinanza di Ats. “"L'uccisione indiscriminata di tutti i suini senza nemmeno sapere se sono positivi o meno è stata una crudeltà, soprattutto considerando che il semplice isolamento sarebbe stato sufficiente". Ha fatto sapere l'avvocato Gianluca Maria Lanza, presidente della consulta regionale lombarda di Forza Italia per la tutela ed il benessere degli animali.

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“E’ gravissimo anche il fatto che con un'epidemia in corso, parte del personale intervenuto ed entrato all'interno del rifugio non indossasse alcun dispositivo di protezione per impedire di portare all'esterno il virus – ha aggiunto Lanza –. Non bisogna inoltre dimenticare che l'ordinanza di abbattimento era stata impugnata al Tar, con sentenza rimandata al 5 ottobre - aggiunge Lanza -. Mi domando come mai gli organi della Provincia (ente) non siano intervenuti per evitare questo inutile e disumano massacro. Avrebbero potuto verificare le condizioni di tutti i maiali e mettere in salvo almeno quelli non ammalati. Ma come sempre magari si ricordano degli animali solo durante la campagna elettorale".

Il 1° ottobre intanto partirà il piano straordinario di abbattimento dei cinghiali selvatici, ma secondo il Pd il tempo stringe e il rischio aumenta. “Di fronte alla gravità della situazione e all’enorme rischio che tutto il comparto suinicolo sta correndo – ha commentato la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi -, la giunta lombarda non si sta dimostrando all’altezza della situazione e, visto l’altissimo livello di trasmissibilità di questo terribile virus (che può essere veicolato anche da oggetti, mezzi di trasporto ed esseri umani) le norme non possono ritenersi sufficienti”.