
Un trattore nei campi
Lomello, 13 luglio 2016 - L'associazione Futuro sostenibile in Lomellina interviene dopo l'operazione che ieri ha portato agli arresti domiciliari i vertici della Cre e al sequestro dei 3 impianti fra cui quello di Lomello.
"Pur ribadendo il mantra che si usa dire in queste occasioni circa la presunzione di innocenza - dice la presidente Alda La Rosa - queste notizie confermano che imprenditori senza scrupoli, autotrasportatori compiacenti ed agricoltori che hanno tradito il ruolo quasi sacrale del loro lavoro, si sono uniti per rovinare la terra di chi ci vive in nome del dio danaro. Mentre queste cose vengono alla luce del sole, punta di un iceberg di proporzioni assi più grandi, si sta discutendo di aprire altri stabilimenti del genere, ognuno dei quali, per poter funzionare, dovrà dimostrare di aver trovato agricoltori che metteranno a disposizione altre migliaia di pertiche da sommergere di fanghi". L'accusa dell'associazione ambientalista non si ferma infatti all'inchiesta che contesta all'imprenditore di aver falsificato i dati dei rifiuti per spandere fanghi non trattati a norma di legge, ma si allarga a tutta la filiera.
"E' ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità - prosegue la presidente dell'associazione Futuro sostenibile in Lomellina - in particolar modo quando le scelte hanno pesantissime conseguenze sulla presente e sulle future generazioni. Noi crediamo che, così come sono state poste sotto sequestro le fabbriche della Cre che producono i fanghi, vadano sequestrati i campi in cui in questi anni si è provveduto allo sversamento, al fine di verificare lo stato del suolo e la non pericolosità dei prodotti".