Famiglie arcobaleno: duemila in corteo perché i diritti valgano per tutti

La parata Pride per le vie del centro, grande festa con slogan. Podavini, presidente di Coming-Aut: dobbiamo evitare. che vengano discriminati i figli di genitori dello stesso sesso.

Famiglie arcobaleno  Duemila in corteo  perché i diritti  valgano per tutti

Famiglie arcobaleno Duemila in corteo perché i diritti valgano per tutti

"Sono cresciuta con due mamme, dovevo avere la delega per uscire da scuola con la mamma non biologica. Noi figli di famiglie omogenitoriali rischiamo di essere dati in adozione se il genitore biologico viene a mancare. Per la politica non saremmo dovuti nascere, ma siamo tanti". Ha raccontato la sua storia Margherita Fiengo Pardi, madrina del Pavia Pride 2023 insieme a Luca Locati Luciani che possiede un ricco archivio sui diritti Lgbt+. Una marea colorata composta da 2000 persone e molte famiglie con bambini ha attraversato ieri il centro storico per arrivare fino a piazza Leonardo da Vinci in cui era stato allestito un palco sul quale si sono alternati il presidente di Coming-Aut, Davide Podavini e diverse altre persone. "Disarmate resistenze divergenti" era il tema della manifestazione che si è aperta con la testimonianza di alcuni genitori, che hanno raccontato come hanno aiutato i loro figli.

"I genitori sono quelli che amano i loro figli – ha detto Podavini dedicando il Pride a Katia Pietra, attivista per i diritti umani recentemente scomparsa come due persone che avevano contratto L’Hiv –. Otto mesi fa i corsi che tenevamo nelle scuole sull’omotransfobia sono stati censurati dall’amministrazione comunale. Eppure più scuole rispetto al passato ci hanno chiamati per tenere i corsi e abbiamo continuato a incontrare i ragazzi". La manifestazione, che ha avuto il patrocinio dell’amministrazione provinciale e comunale, come sempre ha ottenuto il sostegno della Cgil."Siamo scappati dalla Russia - hanno raccontato due ragazzi che hanno dovuto lasciare il loro Paese per il loro orientamento sessuale - perché eravamo la vergogna dei nostri genitori. Mio padre era arrivato a picchiarmi perché sono gay. Le leggi in Russia sono sempre più discriminatorie e severe nei confronti dei gay. Lavoravo con i bambini ed era diventato pericoloso. Per questo siamo venuti in Italia. Qui non abbiamo paura di vivere la nostra vita e stiamo diventando felici. Vorremmo sposarci in Italia è il nostro sogno".