Facoltà di Medicina, la carica dei 1.600. "Qui per iniziare un sogno"

Test a Pavia, la soluzione dell’esame vicino a casa funziona. Gli studenti: nessun assembramento

Gli studenti in attesa di entrare nella sede del test per la facoltà di medicina

Gli studenti in attesa di entrare nella sede del test per la facoltà di medicina

Pavia - Genitori in auto nei parcheggi fuori dai cancelli e ragazzi ordinatamente in fila a inseguire il loro sogno, diventare medici. Erano 1.604 gli iscritti al test di medicina che hanno sostenuto i test ieri alla Nave. Una sede scelta per loro dal ministero dell’università e della ricerca che indica ai candidati l’ateneo più vicino alla loro residenza in cui sostenere l’esame anche se poi, in caso di esito positivo, non frequenteranno quell’Università perché magari ne hanno già scelta un’altra.

Sono quattro le province dalle quali provenivano i ragazzi (Pavia, Lodi, Cremona e Mantova) e che, come i loro colleghi di tutto il resto d’Italia, alle 13 sono entrati e hanno tentato il test uguale per tutto il territorio nazionale. "È una prova molto difficile – ha detto il padre di Valentina, studentessa mantovana che, dopo la laurea in scienze infermieristiche vorrebbe conseguire anche quella in medicina –. Non capisco neppure perché debbano sostenerla visto che molti durante il corso di studi lasciano e non arrivano alla laurea".  

I ragazzi avevano un’ora e 40 minuti di tempo per rispondere ai quesiti. Fuori dai cancelli genitori agitati. "Quest’anno tutto si svolto ordinatamente – ha commentato Alex Longo, rappresentante degli studenti per il Coordinamento per il diritto allo studio –. La soluzione adottata nel 2020 dal ministero a causa del Covid della sede più vicina a casa in cui sostenere il test, sta funzionando bene. È più comodo fare la prova più vicino a casa piuttosto che arrivare magari dal Sud e poi dover rientrare. E con i controlli non si creano gli assembramenti che si verificavano in passato". In tutta Italia saranno 14mila i posti per gli studenti europei e altri per i non europei che vogliono studiare per indossare il camice bianco. A Pavia 298, circa 70 in più rispetto al passato. "Quando ho sostenuto il test nel 2017- ha aggiunto Alex - i posti erano 180 per gli studenti Ue e 2 per gli extra Ue. A medicina non ci sono molti abbandoni, è un corso di laurea lungo e chi inizia solitamente completa gli studi. Poi si apre il problema della specialità dove si crea un imbuto".