Marco Pilla, il fabbro che crea araldi di famiglia

Gli vengono commissionati per sfoggiare blasoni, di recente ne ha donato uno al vescovo Sanguineti

Marco Pilla

Marco Pilla

Pavia, 3 gennaio 2021 - Nell’era dei robot e proiettata al futuro, c’è una voglia matta di andare alla scoperta delle proprie radici. E meglio ancora se queste radici hanno qualcosa di nobiliare, un titolo del quale fregiarsi.

Ad aiutare chi vuole compiere un cammino nel proprio passato, dà una mano Marco Pilla, conte di 39 anni nato da famiglia d’alto borgo, tra i quali il nonno materno Vincenzo Cremonesi vecchio forgiatore dal quale ha imparato l’antica arte della manipolazione dei metalli. Oggi Pilla è un carpentiere molto curioso e appassionato di storia, che ha cominciato forgiando metalli e alcuni anni fa ha creato l’arte araldica realizzando stemmi in ferro battuto per coloro che sostengono d’avere origini aristocratiche e vogliono tenersi in casa il blasone della propria famiglia. Quello stesso che un tempo si trovava sui portoni dei palazzi come segni identificativo di un famiglia e che oggi si trovano ancora sicuramente sulle carte intestate dei Comuni. "Per me realizzare blasoni è una passione - ha raccontato -, mentre per i miei clienti è un omaggio nei confronti dei loro avi e un motivo d’orgoglio".

L’ultimo impegno del maestro Pilla è stata la realizzazione del blasone vescovile donato a Corrado Sanguineti, rappresentato con foglie di ulivo, in ricordo di Santa Maria di Bacezza in Chiavari, parrocchia nella quale il monsignore ha celebrato la sua prima messa, il fondo azzurro per la devozione a Maria, i pani e i pesci che richiamano alla figura di San Siro oltre al calice, sormontato dall’ostia.

«L’araldica è una scienza ausiliaria della storia - ha sottolineato Marco Pilla -, è la materia che studia gli stemmi posti sui monumenti storici. Quegli stemmi identificavano le famiglie con figure che ne rappresentavano le peculiarità e permettevano di distinguere una famiglia dall’altra, oltre a individuare i vari gradi di parentela all’interno di uno stesso nucleo". Per questo dietro a ogni stemma c’è una ricerca e un racconto. "Ho una collaborazione con l’archivio storico araldico italiano del conte Ronco che da 40 anni si occupa di questa nobile materia e cura tutta la parte scientifica - ha aggiunto - effettuando ispezioni genealogiche, ricerche araldiche, genealogie e monografie. Io, invece, mi occupo della realizzazione degli stemmi perché il mio lavoro è quello di plasmare i metalli, interpretando quanto portato in luce dagli studi scientifici".