“Emergenza fuori sede“. Ovvero la casa introvabile

Ventimila universitari hanno risposto alla ricerca

“Emergenza fuori sede“. Ovvero la casa introvabile

“Emergenza fuori sede“. Ovvero la casa introvabile

Difficile sostenere le spese per un alloggio in affitto e a Pavia anche trovarlo. “Emergenza fuori sede“ è intitolata la ricerca realizzata da Coordinamento per il Diritto allo studio-Udu, Sunia e Cgil Pavia sulla situazione abitativa di tutte le città universitarie. Dalle 20mila risposte emerge un quadro pesante: il 60% ha avuto difficoltà a trovare un posto letto e Pavia si attesta come città dove gli universitari fanno molta fatica a sistemarsi. I problemi più frequenti sono le condizioni inaccettabili degli immobili (41%) e il costo eccessivo (53%). Il prezzo medio di una camera singola è 350 euro, più 80 euro per le bollette, mentre per una doppia si arriva a 280 euro. Anche a Pavia sono stati denunciati rincari dell’8% in un anno per una singola e del 17% per una doppia.

"Gli studenti internazionali – spiega Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento Udu – ci hanno segnalato in massa razzismo da parte dei proprietari di casa. Molti sono costretti a dormire da amici, in auto o per strada". "Se non si investirà sulla residenzialità pubblica e su strumenti per calmierare i canoni, la situazione è destinata a peggiorare", commenta Pierluigi Albetti, segretario regionale del Sunia. Per Massimo Balzarini (nella foto) della segreteria Cgil Pavia serve "una rete di servizi per l’abitare, nel quadro della rigenerazione urbana".

M.M.