"Eitan era felice di essere tornato in classe"

Pavia, la madre superiora della scuole frequentata dal bambino, sconvolta per il presunto rapimento del piccolo

Il nonno di Eitan, la zia Gali (a destra) con il sindaco di Pavia e Cristina Sambruna

Il nonno di Eitan, la zia Gali (a destra) con il sindaco di Pavia e Cristina Sambruna

Era già tornato in classe Eitan, il piccolo sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone del 23 maggio, che ieri sera non ha fatto ritorno a casa dalla zia Aya Biran Nirko alla quale era affidato, La madre superiora dell'istituto delle Canossiane che frequentava è sconvolta: "E' troppo grande il dolore per poter dire qualcosa in questo momento". Secondo quanto si è appreso finora il bambino che ha da poco compiuto 6 anni sarebbe stato portato in Israele dove si troverebbe al momento.

"Eitan era contento di essere rientrato tra noi, in mezzo agli altri bambini - dice madre Paola Canziani, la madre superiora delle Canossiane -. Si muove ancora con il suo girello, per i problemi provocatigli dall'incidente. Ma era sorridente". I compagni lo hanno aspettato per tutta l'estate e non vedevano l'ora di poter riabbracciare il piccolo che, secondo la religiosa "è davvero molto attaccato alla zia, per lui è un punto di riferimento fondamentale. E' davvero un grande dolore pensare che sia stato portato via così".

Arrivato a Pavia quando aveva soltanto un mese di vita, Eitan Biran è cresciuto con i suoi genitori Amit e Tal entrambi morti sulla funivia che da Stresa li stava portando al Mottarone e gli zii che vivono a Travacò Siccomario. Tra i due rami della famiglia, però, in estate è scoppiata una contesa per l'affidamento di Eitan. Il giudice italiano lo ha affidato alla zia paterna, mentre i nonni e gli zii materni avrebbero voluto riportarlo in Israele. Per questo si erano rivolti a un avvocato israeliano, Ronen Dlayahu, per chiedere l'adozione del bambino "affinché cresca in Israele - avevano detto - così come ardentemente desiderava sua madre, Tal".

In Italia il piccolo stava seguendo un percorso riabilitativo e psicologico per aiutarlo a superare l'enorme dolore della perdita dei genitori e del fratellino, ma ora questo percorso potrebbe essersi interrotto. Dopo la denuncia presentata ieri dalla zia Aya, nel momento in cui il bambino non è rientrato, la Questura e la Procura della Repubblica sono al lavoro per trovare una soluzione per il bene del piccolo.