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E Pavia fa i conti con numeri da “zona rossa”

La provincia di Pavia è in zona rossa per gli infortuni sul lavoro, con un'incidenza di mortalità preoccupante. Sono state adottate misure di prevenzione e controllo, ma la sfida per la sicurezza nei luoghi di lavoro continua.

E Pavia fa i conti con numeri da “zona rossa”

È in zona rossa la provincia di Pavia. A collocarla tra i territori a rischio è l’Osservatorio Vega Engineering che analizza gli infortuni sul lavoro. Nel primo quadrimestre 2024 sono state 52 le vittime in Lombardia (+6,1% rispetto al 2023) con un’incidenza di mortalità del 7,3 contro una media nazionale del 8,7, mentre a Pavia l’indice di mortalità del 12,7 ogni milione di occupati. Da qui la zona rossa insieme a Brescia (incidenza 18,2), Sondrio (13,4) e Mantova (11). In aumento, rispetto al primo quadrimestre del 2023, in provincia gli infortuni mortalo "in itinere" cioè nel tragitto casa-lavoro o viceversa che sono passati da 3 a 5.

Per prevenire gli infortuni nell’autunno scorso in Prefettura è stato sottoscritto un patto per la sicurezza sui luoghi di lavoro in provincia di Pavia, che prevede più controlli ma anche con un’attività di formazione e informazione. Da gennaio a settembre sono stati effettuati complessivamente 3.290 controlli, con ispezioni a 1.289 imprese. In totale, dal 1° gennaio al 30 settembre, sono state comminate 628 sanzioni penali (in aumento rispetto alle 459 dello stesso periodo del 2022), 11 sanzioni amministrative (3 in più dell’anno scorso), 65 sospensioni dell’attività imprenditoriale (contro i 49 del 2002) e 7 sequestri (più 3 rispetto a 12 mesi fa). Da questi provvedimenti sono stati incassati 763.341 euro (contro i 656.387 del 2022) che verranno investiti in attività di prevenzione.

"La sicurezza nei luoghi di lavoro – ha detto recentemente il coordinatore confederale Uil Carlo Barbieri all’assemblea dei delegati, Rsu, Rlst alla presenza del segretario generale della Uil Lombardia Enrico Vizza e dei segretari di categoria – è una sfida che non ci impegna soltanto come organizzazione sindacale, ci sollecita anche come donne ed uomini che hanno scelto di fare dell’impegno sociale la cifra caratteristica del proprio agire. Un infortunio e peggio ancora una morte, non sono dati algebrici, non sono un numero sulla lavagna, sono piuttosto lo specchio della coscienza sociale di un Paese, della lista delle priorità che decide di darsi, delle scelte che compie nel come e dove investire le proprie risorse, nel come intervenire normativamente".

La Uil mette attraverso il patronato Ital Uil mette a disposizione un servizio contro gli infortuni. " Una battaglia che continua - ha concluso Barbieri - perché si deve arrivare ad avere ‘Zero morti e zero infortuni’. Per questo si deve denunciare immediatamente un infortunio attraverso il nostro servizio di assistenza per far valere i propri diritti e ottenere il giusto risarcimento".

Manuela Marziani