MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, “doposcuola estivo” gratis alla casa del Popolo

Adesso anche la piscina non è più un lusso: il grest non comporta spese, grazie ai volontari della struttura. Nessuna iscrizione: chi arriva verrà accolto

Doposcuola, gite e piscina ai bambini indigenti al grest estivo della Casa del popolo

Pavia, 5 luglio 2019 - Giocare nell’acqua o nuotare è normale per molti bambini, che magari brontolano quando la mamma li vuole portare in piscina. Per altri, invece, un bagno o qualche bracciata rappresentano un sogno. Anche adesso che è estate, perché i genitori non riescono a portarli al mare. Devono lavorare e, quando tutti gli amici dei bambini sono iscritti a un centro estivo, quella solitudine nella città assolata diventa pesante da sopportare. Almeno fino all’altro giorno. Ieri, infatti, si è aperto il Doposcuola estivo della Casa del popolo dedicata a Marielle Franco in via San Paolo 27.

Un grest che si differenzia da tutti gli altri attivi a Pavia per gli orari e perché è completamente gratuito. Ma non solo, perché il centro estivo è un po’ di tutti, visto che è stato possibile realizzarlo con l’aiuto di tanti pavesi. «Abbiamo lanciato un appello - ha spiegato l’educatrice della Casa del popolo Roberta Altrui - per avere costumi, ciabatte, creme solari da utilizzare con bambini che non hanno mai visto l’acqua. Hanno risposto in tanti e ora possiamo usarli per far felici una decina di piccoli che pensiamo possano aumentare. Noi non chiediamo iscrizioni, i bambini che arriveranno saranno accolti». Con i costumini arrivati, i giochi regalati, come le ciabatte e le creme solari che sono indispensabili, i bambini hanno potuto divertirsi e lo faranno ancora fino alla fine di luglio, quando terminerà il Doposcuola estivo in programma ogni giovedì e venerdì dalle 16 alle 20. Il programma prevede giochi d’acqua al parco per oggi, gita al bosco con picnic e lettura la prossima settimana, lezioni per imparare ad andare in bici giovedì 18 e, per finire, una gita in piscina. «L’idea è partita dal doposcuola che abbiamo cominciato a offrire ai bambini - ha raccontato - come aiuto alle famiglie, che non sanno dove lasciare i figli, quando vanno a lavorare». Spesso gli orari dei lavoratori non terminano quando le scuole dell’infanzia o primarie si chiudono e diventa complicato trovare qualcuno che si occupi dei figli. Tanto più se lo stipendio che si guadagna è molto basso e non consente di pagare una tata.

«Queste persone sono coloro che definiamo “lavoratori poveri” - ha proseguito l’educatrice - perché hanno un posto di lavoro, ma guadagnano talmente poco da faticare ad arrivare anche alla fine del mese». Una baby sitter, quindi, diventa un lusso e lo è pure il corso di nuoto. «Noi siamo tutti volontari - ha sottolineato Roberta Altrui - educatori o psicologi che si mettono a disposizione delle famiglie. Siamo in cinque ad occuparci del doposcuola, a seconda della fascia d’età. Per questa estate siamo partiti con una versione ridotta, ma la nostra intenzione per il prossimo anno è quella di estendere il servizio a tutta la settimana».