Diritti calpestati: gli autisti del bus hanno scioperato

Tre i temi, alla base della protesta anche i turni massacranti. L’assessore: doveroso un confronto

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Autobus fermi per quattro ore e autisti in presidio davanti al Comune. Hanno scioperato ieri i lavoratori di Autoguidovie. Le ragioni della protesta sono tutte sintetizzate in 4 punti: tempi di percorrenza, azioni disciplinari sconcertanti, costruzione dei turni fatta sempre a favore dell’azienda e a discapito degli autisti, stipendi bassi. "L’azienda non rispetta il contratto – ha detto l’autIsta Giuseppe Balduzzi –. Anzi, sul trasporto urbano non c’è neppure un contratto, mentre sull’extraurbano esiste, ma non viene rispettato". Per i tempi di percorrenza, se da un capolinea all’altro ci vogliono 60 minuti, l’azienda ne riconosce 50. "Questo mette gli autisti in condizione di pigiare sull’acceleratore – ha aggiunto Balduzzi –, di avere una guida pericolosa e di stressarsi". Non solo, secondo Gabriele Rava ex autista e rappresentante sindacale che si è recentemente licenziato, a Pavia non funziona neppure l’orario ridotto del sabato: "Negli orari di entrata e di uscita delle scuole i bus sono pieni e i ragazzi non riescono a salire. L’azienda sostiene di non avere autisti, ma ci sono le liste di collocamento piene". Di tutti questi problemi i segretari territoriali di Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal hanno parlato al sindaco Fabrizio Fracassi e all’assessore alla mobilità Antonio Bobbio Pallavicini. "I turni sono troppo massacranti – ha detto Gaetano Di Capua della Fit – e hanno come effetto collaterale una qualità servizio inficiata". "Confidiamo che Autoguidovie ci convochi per trovare una soluzione" ha proseguito Sergio Antonino della Filt.

"Se allo straordinario programmato se ne aggiunge altro – ha sottolineato Antonio Chimirri di Faisa – si possono avere ripercussioni sul servizio. Speriamo che l’azienda ci contatti presto, altrimenti inizierà un percorso complicato". E nel tentativo di migliorare il servizio in città e nel territorio, palazzo Mezzabarba cercherà il dialogo con l’azienda. "Quando i lavoratori si agitano ci sono dei presupposti seri che vanno affrontati – ha concluso Antonio Bobbio Pallavicini –. Chiediamo un confronto e che si affrontino le tematiche esposte dai lavoratori che vanno a incidere sulla salute, le dinamiche del lavoro e in ultimo sul servizio erogato. Contatteremo anche la Provincia per essere proattivi a fianco dei lavoratori nel migliorare i servizi".

Manuela Marziani