Il tribunale di Pavia ha incaricato venerdì un perito informatico, per estrarre dal telefono dell’imputato dati che potrebbero essere utili al processo: il caso è quello di un presunto dipendente infedele che avrebbe provocato un danno da 90mila euro alla tabaccheria in cui lavorava, a San Martino Siccomario. I fatti risalgono all’inverno 2020. Il lavoratore, con la complicità di un altro dipendente che però ha chiesto la messa alla prova e, dunque, ha visto venir stralciata la sua posizione in giudizio, secondo le accuse avrebbe finto di ordinare gratta e vinci per conto del negozio, in realtà sottraendoli. Dagli ammanchi in magazzino è emersa la situazione al centro delle contestazioni: secondo le accuse mosse ai due, i numeri dei gratta e vinci non tornavano. E così i due dipendenti sono finiti nei guai. Uno dei due, che ha lavorato nella tabaccheria per minor tempo, in sede civile ha conciliato risarcendo il danno a rate, in sede penale ha chiesto la messa alla prova. L’altro invece sta affrontando il dibattimento. Prossima udienza il 22 gennaio, per sentire il perito. Parte civile al processo il titolare della tabaccheria, assistito dall’avvocata Laura Sforzini. N.P.
CronacaDipendente di tabaccheria alla sbarra
Dipendente di tabaccheria alla sbarra
Il tribunale di Pavia ha incaricato un perito informatico per estrarre dati dal telefono di un presunto dipendente infedele, accusato di aver causato un danno da 90mila euro. Prossima udienza il 22 gennaio, parte civile il titolare della tabaccheria.
Potrebbe interessarti anche
Cronaca
Lo scandalo Asm Pavia, Dario Francolino si difende: "Sono vittima collaterale di una doppia faida politica"
Cronaca
Trivolzio, la fine di Fabio Friggi resterà per sempre un mistero: muore l’unica indagata. “Chiara era una ragazza fragile”
Cronaca
Medici e volontari: ecco chi sono i benemeriti di San Siro 2023
Cronaca
Pellegrino e Maria, insieme per sempre: l’ultimo saluto a marito e moglie morti a poche ore di distanza
Cronaca
Giallo di Trivolzio, è morta Chiara Molinari: si chiude così il caso Fabio Friggi