Pavia, detenuti in rivolta danno fuoco ai materassi: due agenti aggrediti. Sappe: “Situazione critica”

I due poliziotti, presi a testate da un carcerato, sono finiti in pronto soccorso. Il sindacato: “Ordine ripristinato, ma ci sono stati momenti di grande tensione”

La rivolta dei detenuti nel carcere di Pavia, a fuoco i materassi delle celle

La rivolta dei detenuti nel carcere di Pavia, a fuoco i materassi delle celle

Due agenti della polizia penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto nel corso di una protesta nella quale diversi carcerati hanno dato fuoco a materassi e altri oggetti che avevano in cella. I fatti sono avvenuti mercoledì pomeriggio nella casa circondariale di Pavia ed entrambi i poliziotti sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale San Matteo.

Il segretario del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), Alfonso Greco, ha spiegato che “un vice sovrintendente di polizia penitenziaria, con mansioni di responsabile della sorveglianza generale, ed un altro appartenente ai ‘baschi azzurri’, preposto del Padiglione C, sono stati presi a testate da un detenuto extracomunitario”.

Gli agenti erano impegnati a controllare una rivolta iniziata mercoledì pomeriggio come rimostranza contro la chiusura custodiale avvenuta di recente. L’ordine è stato ripristinato in serata senza altri feriti o intossicati.

“Sono stati momenti di grande tensione”, ha detto il sindacalista, rimarcando come “ancora una volta bisogna sottolineare come la polizia penitenziaria sia lasciata sola in balia della violenza di soggetti poco inclini al rispetto delle norme penali e di comportamento proprie di una società civile”. La Lombardia, va ricordato, sta registrando un tasso di sovraffollamento record, con un tasso di occupazione al 142 per cento dei posti disponibili, pari a 2.581 detenuti oltre il limite previsto dalla legge.

“La situazione penitenziaria è sempre più critica”, ha dichiarato Donato Capece, segretario generale del Sappe. “Nessuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti. In questo senso va nella giusta direzione il nuovo Decreto sicurezza del Governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di polizia penitenziaria durante la permanenza e l'espiazione di pena in carcere. Ora però vogliamo vedere i fatti, anche sul fronte delle annunciate espulsioni dei detenuti stranieri ristretti in Italia”.