
Gli abitanti protestano: «Non è igienico non aprire mai le finestre Per topi e ladri arrampicarsi è facile»
In via De Motis dal 24 febbraio 2021 non ci sono più giorni e notti, neppure estate e inverno. Tutti i giorni sono bui, da quando la palazzina C si è accasciata per un cedimento delle fondamenta e gli edifici di fronte sono stati impacchettati per evitare crolli. "Non ne possiamo più – protesta Monica Musso – Da quattro anni e mezzo non apriamo le finestre. In alcuni alloggi negli angoli si è formata la muffa. I muri sono neri e ci sono persone con problemi di salute".
La palazzina che ha avuto un cedimento è stata abbandonata in tutta fretta dai residenti, che non hanno avuto neanche il tempo di svuotare i frigoriferi. "Ci sono topi, bisce, piccioni – aggiunge Musso – Almeno ci togliessero i pannelli che dovrebbero proteggerci dalla polvere, così vedremmo la luce e respireremmo un minimo. Tra poco sarà estate e noi moriremo di caldo, senza aprire le finestre. Un incubo".
"Non alzo le tapparelle da anni – aggiunge Debora – perché trovo escrementi di topi sul davanzali. Non è igienico non far mai cambiare l’aria in casa". I residenti hanno paura di ritrovarsi in casa animali o ladri: "L’impalcatura non è protetta da un allarme, un malvivente può arrampicarsi e con le finestre aperte ce lo ritroveremmo in casa". "Sono una donna sola e ho paura – sottolinea Sabrina Ottobri – Per questo non apro, vivo murata". Pazienti oncologici, invalidi, anziani: nella palazzina abitano diverse persone in difficoltà, alcune non sono in grado di lasciare l’alloggio per farsi una passeggiata.
"Ci sono piccioni che portano malattie – insistono i residenti – e una biscia che gira in cortile. Qualche giorno fa ho dovuto chiamare i pompieri perché avevo paura che si arrampicasse". Nei mesi scorsi, durante un incontro dei residenti con il Comune, l’Amministrazione aveva promesso di abbattere la palazzina, se i privati non l’avessero fatto. "Doveva accadere a febbraio, poi a marzo, siamo alla fine di maggio e nulla è accaduto. Ora, stando a voci di corridoio, sarebbe stato trovato un compratore per lo stabile. Non crediamo più alle promesse, vogliamo i fatti e al momento i fatti dicono che siamo imprigionati".
Manuela Marziani