Corruzione elettorale. Il gip valuterà

Il gip dovrà decidere se archiviare o rinviare a giudizio il presunto caso di corruzione elettorale riguardante una candidata a San Genesio nel 2021. La vicenda è emersa da un messaggio Whatsapp e coinvolge la costruzione di un supermercato su terreno agricolo. La decisione è attesa dopo l'udienza di ieri. Manuela Marziani.

Corruzione elettorale. Il gip valuterà

Corruzione elettorale. Il gip valuterà

Il gip dovrà decidere se archiviare il presunto caso di corruzione elettorale o rinviare a giudizio la candidata che nel 2021 si era resa protagonista di un episodio scoperto da Marzia Testa (nella foto), avvocata e consigliera comunale di opposizione. Per ricostruire la vicenda occorre tornare ai giorni immediatamente prima delle ultime amministrative che hanno portato il sindaco Enrico Tessera alla vittoria. Allora un’amica dell’attuale capogruppo della lista San Genesio Futura le aveva mostrato un messaggio Whatsapp nel quale una candidata della coalizione che ha conquistato la maggioranza scriveva: "Se qualcuno vuole mandare curriculum per il supermercato MD che sorgerà a San Genesio contattatemi in privato". Dopo le elezioni, Marzia Testa aveva presentato un esposto alla Procura per verificare se quel messaggio non configurasse un caso di corruzione elettorale.

Il 28 novembre il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione e Testa si era opposta. L’udienza inizialmente fissata per il 3 settembre è stata anticipata a ieri, quando la difesa ha insistito sullo spirito solidaristico dell’indagata senza smentire la paternità dei messaggi. Il giudice si è riservato la decisione. Nel frattempo, la consigliera di opposizione ha scoperto un fatto che non ha alcuna rilevanza dal punto di vista penale. Il supermercato al centro della storia, infatti, era stato costruito su un terreno agricolo acquistato per 200mila euro dalla società Du Port Srl che appartiene ai genitori dell’eurodeputato Angelo Ciocca, Ferdinando e Giovanna Fracassi, al parlamentare europeo e al suo studio tecnico. Di quell’area il 6 ottobre 2020 si è parlato in Consiglio comunale perché sulla base di una variante da agricola è diventata a destinazione commerciale produttiva. E, solo due giorni dopo la variazione, davanti a un notaio è stato firmato l’atto di vendita con il quale il terreno per un milione di euro è passato alla società Greenmarket, proprietaria del marchio MD.

Manuela Marziani