Coronavirus, il San Matteo di Pavia scommette sul sangue di chi è guarito

Al Policlinico la prima sperimentazione nazionale di infusione del plasma dagli immunizzati ai malati. E intanto i dipendenti Riso Scotti donano ore di stipendio per 52mila euro

A destra il presidente del San Matteo Alessandro Venturi

A destra il presidente del San Matteo Alessandro Venturi

Pavia, 27 marzo 2020 - «Al Policlinico San Matteo è partita la prima sperimentazione nazionale per infondere il plasma dei pazienti che si sono immunizzati in coloro che devono ancora essere curati". L’annuncio è stato dato ieri dal presidente della Fondazione Alessandro Venturi, intervenendo alla Riso Scotti dove i dipendenti hanno devoluto un’ora del loro stipendio per acquistare 5 ventilatori polmonari destinati ai reparti Covid.

"Fin dalle prime ore dell’emergenza – ha sottolineato Venturi – il San Matteo è in prima linea. E oltre a curare la gente sta facendo ricerca, perché le battaglie si vincono in corsia, ma le guerre si vincono in laboratorio. Questo è il grande pregio di questa terra: avere un istituto di ricerca che affianca all’attività clinica un’attività di ricerca per combattere questo nemico nascosto". Quella con il plasma è una delle terapie possibili accanto anche a uno studio sull’efficacia e la sicurezza dell’antivirale Remdesivir.

Mentre la ricerca procede, però, occorrono strumenti per la cura dei pazienti. I dipendenti, i collaboratori esterni e i professionisti che lavorano per Riso Scotti hanno così scelto spontaneamente di devolvere un’ora (o più) del loro compenso al San Matteo: in 48 ore è stata raggiunta la cifra record di 51.540 euro, un valore che consente l’acquisto di 5 ventilatori polmonari. "È di dominio pubblico la scarsità di materiali e infrastrutture per gestire l’emergenza – spiega Alessandro Giani, promotore dell’iniziativa – Così come è altrettanto nota la situazione di urgenza che caratterizza la Regione. Questa iniziativa, semplice e diretta, è qualcosa in più rispetto a una donazione, è un rispondere di cuore da parte di chi non può donare cifre importanti ma sacrifica qualcosa di proprio a favore di chi in questo momento ha bisogno. Un piccolo gesto di solidarietà, per donare una grande speranza e magari salvare una vita".

E ieri anche il Comune di Pavia ha donato 100mila euro al San Matteo, soldi che su indicazione del presidente Venturi saranno destinati all’acquisto di una decina di monitor multiparametrici con carrello. La somma sarà disponibile nella prima decade di aprile, quindi il Policlinico può attivarsi da subito per reperire le apparecchiature sanitarie. "La sinergia tra istituzioni – ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi – ha consentito di soddisfare la richiesta del San Matteo. In questo campo non c’è spazio per interventi improvvisati. Ci siamo mossi con criterio e ponderazione".