Pavia, lavori fasulli per fare uscire detenuti dal carcere: chiusa una cooperativa

Provvedimento emesso nei confronti della Unicum dopo le cinque condanne per responsabilità penali individuali in primo grado del febbraio scorso

Le indagini della guardia di finanza

Le indagini della guardia di finanza

Dopo le cinque condanne per responsabilità penali individuali (al presidente pro tempore, membri del Cda e alcuni soci), ora è scattata anche la chiusura della cooperativa. Un castello di carte, ritenute false, per consentire a detenuti di usufruire di misure alternative alla detenzione, ma pagando e uscendo quindi dal carcere per intraprendere "percorsi educativi ed assistenziali mai concretamente posti in atto".

La Procura di Pavia, con comunicato stampa diramato ieri, ha reso noti i "provvedimenti giudiziari emessi nei confronti della Unicum Cooperativa Sociale Onlus", in particolare la "ordinanza applicativa della misura cautelare dell’interdizione dall’esercizio di ogni attività" emessa dal Tribunale ed eseguita ieri mattina dai militari del Nucleo Mobile del Gruppo della Guardia di Finanza di Pavia. La vicenda giudiziaria non è ancora conclusa, approdata lo scorso 21 febbraio alla sentenza di primo grado con le condanne inflitte ai 5 imputati, per pene tra un anno e 10 mesi e 3 anni e 4 mesi, che potranno ricorrere in Appello dopo le motivazioni della sentenza che devono essere depositate entro tre mesi.

Nel frattempo però la Procura aveva chiesto, e il Tribunale ha disposto, anche la misura cautelare di interdittiva per la cooperativa, che ha sede legale nel Milanese e varie sedi operative e amministrative, ovvero i luoghi dove i detenuti avrebbero dovuto intraprendere i loro percorsi per poter uscire dal carcere, tra Pavia, Bressana Bottarone, Ceranova, Portalbera, Vistarino e Dorno.

"L’indagine, che si era rivelata particolarmente impegnativa e che si era protratta per oltre un anno – spiega la Procura nel comunicato stampa - è stata caratterizzata da numerose acquisizioni documentali, da esecuzione di perquisizioni locali e da vari impegnativi mesi di intercettazione telefonica e ambientale, tutte attività investigative attentamente eseguite dal Nucleo Mobile del Gruppo della Guardia di Finanza di Pavia, così conducendo all’importante risultato attestato dal Tribunale locale".

Oltre alle responsabilità penali, che per loro natura sono individuali, il Tribunale ha emesso la misura cautelare con la quale ieri è stata di fatto chiusa la cooperativa sociale che per un biennio avrebbe consentito a detenuti di uscire dal carcere con attestazioni e dichiarazioni false.