Consorzio agrario di Pavia, salvi i 26 addetti

Accordo per la cessione a Terrepadane di Piacenza e a un misterioso privato di Manuela Marziani

Consorzio agrario di Pavia (Torres)

Consorzio agrario di Pavia (Torres)

Pavia, 27 luglio 2014 - Il significativo passo avanti che si attendeva da giorni, è arrivato. Terrepadane, il consorzio agrario di Piacenza, ha raggiunto l’altra notte un’intesa per la salvaguardia del consorzio agrario di Pavia. Non si tratta ancora di un accordo ufficiale, perché manca la firma dei ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico, ma i contorni del patto ci sono. E parlano di due compratori, Terrepadane che rileverà la parte commerciale del consorzio agrario pavese e un’altra azienda (il cui nome deve rimanere ancora segreto) che si occuperà del sementificio. In questo modo si potranno salvaguardare i 26 posti di lavoro dei dipendenti oggi in mobilità e senza stipendio. L’ufficialità arriverà entro la prossima settimana, quando ci saranno le firme del commissario Virgilio Sallorenzo e di tutte le altre persone che hanno una responsabilità nella vicenda. 

Intanto ci si interroga sui costi per la collettività di questa operazione che prevede incentivi per l’assunzione di lavoratori in mobilità e sconti Imu. «Abbiamo fatto uno sforzo per salvare i posti di lavoro e ci siamo riusciti — ha commentato Davide Ottini, capogruppo del Pd in consiglio comunale e delegato del sindaco Massimo Depaoli per i problemi occupazionali — Gli sgravi fiscali rappresentano un impegno concreto rispetto a quanto aveva fatto l’amministrazione precedente. Prima non era stato messo un euro per questa vicenda, noi abbiamo fatto altre scelte. Abbiamo deciso di assecondare la richiesta di sgravio, mettendoci delle risorse e il sacrificio fatto è stato apprezzato soprattutto dal presidente di Terrepadane, Dante Pattini. L’alternativa era mandare in mobilità i lavoratori». L’impresa di via Bellingera esiste da oltre un secolo e fornisce sementi e prodotti a più di 4mila soci agricoltori. È tra i più importanti a livello nazionale per posizione, volume d’affari, immobili.

Ma è anche una realtà occupazionale importante per Pavia, visto che nel 2010 contava 51 addetti e aveva un fatturato di 50 milioni di euro, sceso a 40 milioni nel 2012 quando i dipendenti erano diventati 34. Il centro sementi in particolare rappresenta un unicum nel Nord Italia, che sarebbe stato un peccato perdere. Comune e Provincia hanno combattutto per salvare l’impresa ed evitare il licenziamento in tronco. La trattativa durata sette mesi era partita con un interessamento di Piacenza, rifiutato dai lavoratori. Che ora torneranno ad essere legati a Piacenza. 

manuela.marziani@ilgiorno.net