UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Confiscate venti tonnellate. Olii esausti in bidoni usurati. La falda a rischio veleni

Scoperta della Gdf a Gropello Cairoli in una ditta di trasporto merci. Denunciati due imprenditori: "Deposito incontrollato di rifiuti pericolosi".

Confiscate venti tonnellate. Olii esausti in bidoni usurati. La falda a rischio veleni

Confiscate venti tonnellate. Olii esausti in bidoni usurati. La falda a rischio veleni

Venti tonnellate di olii esausti sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza in una superficie privata di oltre 2.500 metri quadri, appartenente a un’azienda che opera nel settore del trasporto su strada con sede a Gropello Cairoli. I due imprenditori ai quali l’azienda fa riferimento sono stati denunciati a piede libero per i reati di deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e di combustione illecita di rifiuti. Gli accertamenti rientrano nell’attività delle Fiamme gialle finalizzata al contrasto delle violazioni nel settore ambientale. Quando i Finanzieri hanno effettuato il controllo, hanno ritrovato numerosi bidoni sistemati in uno spazio nascosto. L’esposizione agli agenti atmosferici aveva già intaccato la tenuta stagna dei contenitori, che stavano iniziando a rilasciare gli olii nell’ambiente, con il concreto rischio di inquinamento del terreno e della falda acquifera.

E non era tutto. I militari hanno ritrovato anche diversi cumuli di rifiuti depositati in maniera incontrollata e in parte anche inceneriti in modo illecito. Gli accertamenti hanno consentito di risalire agli imprenditori ai quali l’azienda fa riferimento, segnalati alla Procura. Al termine dell’attività investigativa è stato avviato l’iter per la messa in sicurezza del sito e la sua conseguente bonifica, che avverrà sotto la stretta sorveglianza della Guardia di finanza e i cui costi saranno totalmente a carico dei responsabili.

Un paio di settimane fa sempre la Guardia di finanza aveva scoperto, in un ex allevamento di suini a Candia Lomellina, una discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi per 2.500 tonnellate complessive. Sulla superficie, oltre 50mila metri quadrati, erano stati ritrovati ingenti quantitativi di lastre di amianto, molte delle quali in pessimo stato di conservazione, oltre a cisterne contenenti reflui provenienti dall’attività di allevamento.

Sulla stessa superficie è stata scoperto anche un laboratorio non autorizzato che realizzava statue e ornamenti in gesso e scagliola i cui reflui di lavorazione venivano smaltiti senza seguire i protocolli. Anche in questo caso l’area è stata sottoposta a sequestro e sono state avviate le operazioni di bonifica.