Clima pazzo e alveari in crisi: primavera amara per gli apicoltori

Pavia, Francesco Montagna fa i conti: "Questo porterà ad un calo della produzione di circa il 70% "

L'apicoltore Massimo Palla

L'apicoltore Massimo Palla

Pavia - Clima pazzo e alveari in crisi anche a Pavia. "L’apicoltura pavese, che conta oltre 600 milioni di esemplari in tutta la provincia - spiega Coldiretti Pavia - soffre gli effetti di questa primavera decisamente anomala. Oltre a stravolgere i ritmi delle colture del territorio e della gestione degli alveari, gli sbalzi termici portano pesanti conseguenze anche sul fronte del raccolto del miele".

Prima l’inverno ‘bollente’, poi la primavera segnata da sbalzi continui, ora i 30 gradi (raggiunti venerdì scorso) e i temporali previsti almeno fino a martedì. Una situazione che sta creando gravi problemi agli alveari, "in quanto le api - prosegue la Coldiretti - non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori. In alcuni casi, gli apicoltori sono anche costretti a intervenire con razioni d’emergenza, attraverso sciroppi a base di zucchero o lasciando alle api stesse parte del poco miele prodotto finora".

Problemi confermati dagli apicoltori pavesi. "Purtroppo anche quest’anno - spiega Francesco Montagna, apicoltore di Mezzanino - la fioritura dell’acacia è stata rovinata dalle gelate di aprile. Inoltre ci sono stati, anche nel mese di maggio, forti sbalzi di temperatura durante la notte: tutto questo porterà ad un calo della produzione di circa il 60-70% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio".

Api ‘affamate’ con la pesante previsione di un calo drastico rispetto alla produzione di miele, già in crisi da anni. "Quest’anno è veramente difficile - conferma Massimo Palla, apicoltore di Bornasco - più volte sono stato costretto a intervenire con razioni alimentari extra a base di acqua e zucchero per salvare gli sciami". Ma i problemi non riguardano solo gli apicoltori. "Le difficoltà delle api - aggiunge la Coldiretti - sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione. Un ruolo fondamentale considerato che secondo la Fao dall’impollinazione delle api dipendono, in una certa misura, ben 3 colture alimentari su 4".