MANUELA MARZIANI
Cronaca

Chiusa per l’inchiesta sugli appalti. Via i sigilli a materna ed elementari: "Ora gli alunni torneranno a casa"

La decisione della procura dopo che il perito incaricato ha verificato le violazioni contrattuali ipotizzate. I locali giudicati in condizione di poter essere restituiti agli utenti. Servirà però una prova di evacuazione.

Chiusa per l’inchiesta sugli appalti. Via i sigilli a materna ed elementari: "Ora gli alunni torneranno a casa"

La decisione della procura dopo che il perito incaricato ha verificato le violazioni contrattuali ipotizzate. I locali giudicati in condizione di poter essere restituiti agli utenti. Servirà però una prova di evacuazione.

I sigilli non ci sono più. La procura della Repubblica ha disposto il dissequestro della scuola primaria e dell’infanzia finita al centro di irregolarità nei lavori effettuati per l’adeguamento e l’ampliamento dell’edificio. Il provvedimento è stato preso dopo l’incidente probatorio disposto dal giudice per le indagini preliminari in cui il perito incaricato ha verificato tutte le violazioni contrattuali ipotizzate. "Nelle note preliminari trasmesse alla procura il 21 agosto – si legge nella nota diffusa – il perito ha ritenuto che i locali versino in condizione di essere restituiti agli utenti. Permane, quale condizione operativa indicata dal perito per la fruizione dei locali, la necessità di effettuare un’esercitazione di evacuazione di emergenza contestualmente all’ingresso degli allievi e dei bambini nel plesso scolastico, di pertinenza delle autorità amministrative, a cui i locali sono stati restituiti". Era il 27 novembre 2023, quando la scuola era stata posta sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti irregolari che ha coinvolto anche gli ex vertici di Asm Pavia. La scuola doveva essere ampliata grazie a un finanziamento con fondi Pnrr di 613mila euro e i lavori erano stati affidati a una ditta con sede in provincia di Agrigento per 397mila euro. Il costruttore, però, secondo le carte dell’inchiesta, avrebbe usato pannelli in cartongesso per i tramezzi, e non pannelli ignifughi, che era difficile recuperare. Da quel momento gli oltre 200 bambini hanno dovuto trasferirsi a Pavia nelle scuole che li hanno accolti.

"Faremo tutto il possibile per riportare i bambini nella loro scuola – dice Elena Bassi, dirigente dell’istituto comprensivo di via Acerbi di Pavia –. Sarà un momento intenso, perché dovremo effettuare il trasloco degli arredi e del materiale didattico dai plessi ospitanti. Quando è stato disposto il trasferimento non è stata una passeggiata e non lo sarà neppure adesso. Chi rientrerà la prossima settimana si metterà all’opera, con tanta buona volontà e l’aiuto di una rete di supporto composta da genitori e operatori, siamo sicuri che riusciremo a far tornare bambini, operatori e docenti nella loro scuola". "Siamo felici per le famiglie e per gli alunni – commentano Marzia Testa, Irina Invernizzi, Matteo Gastaldo del gruppo di opposizione San Genesio Futura – e siamo altrettanto felici perché non sarà necessario un ulteriore esborso dalle casse comunali per rimediare alle difformità. Speriamo che da qui a breve si giunga alla chiusura delle indagini preliminari e all’eventuale processo al fine di accertare le responsabilità per gli affidamenti contro legge".