
di Manuela Marziani
Da ieri mattina sono in cima alle scaffalature del magazzino Carrefour e ci rimarranno finché non saranno ritirati quattro licenziamenti. Si è inasprito lo scontro tra i lavoratori della Coop Zero70, aderente al consorzio Cisa che gestisce in appalto il deposito, e i loro datori di lavoro. E nessun tentativo di mediazione è riuscito a farli recedere. Neppure la proposta, arrivata nel tardo pomeriggio, di una buonuscita o di un altro posto, ha convinto i manifestanti a tornare a terra. "Il lavoro non si vende", hanno detto.
Il braccio di ferro quindi prosegue. E oggi, una delegazione presenterà un esposto alla Guardia di finanza che ieri è stata chiamata per un controllo. All’origine della bagarre, infatti, ci sono proprio i bilanci della coop e un debito di 370mila euro per il 2019 che la cooperativa vorrebbe far ricadere sui lavoratori con una paga oraria inferiore a quanto percepiscono. "I quattro licenziati sono talmente esasperati - dice Alaa Nasser del sindacato Ubs che rappresenta 50 dei 60 lavoratori del deposito - da decidere di salire in cima alle scaffalature, alte quasi 10 metri, minacciando atti gravi e non sono disposti a scendere finché la situazione non sarà risolta, mentre i loro compagni di lavoro manifestano in segno di solidarietà". Il magazzino è in sciopero ma i camion non vengono bloccati. Continuano ad entrare e uscire come sempre. I facchini, invece, è da giorni che protestano. Chiedono a Zero70 e Cisa di poter visionare i bilanci per capire le ragioni dell’ammanco, inoltre vorrebbero dispositivi di protezione individuale, il rispetto dei diritti e della dignità; da Carrefour vorrebbero il controllo delle aziende alle quali appalta la logistica. "Abbiamo chiesto l’intervento dell’ispettorato del lavoro e un incontro in prefettura - aggiunge Nasser - ma proprio in quell’occasione c’è stato uno scontro. È volato un pugno con denunce reciproche e un operaio è finito al pronto soccorso".