Cassolnovo, interrogati comandante e vice della Polizia locale: stessa versione

Maria Grazia Petrapertosa e Luigi Critelli hanno risposto al giudice negando gli addebiti

Maria Grazia Petrapertosa

Maria Grazia Petrapertosa

Cassolnovo (Pavia) - Hanno risposto alle domande del gip il comandante della Polizia locale di Cassolnovo Maria Grazia Petrapertosa e il suo vice Luigi Critelli, spiegando il loro punto di vista sugli addebiti contestati dalla Procura. Entrambi sono ai domiciliari da lunedì con le accuse di concussione continuata, falso in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità e stalking verso un altro agente del Comando. Assistiti dall’avvocato Fabio Santopietro, i due indagati hanno fornito la stessa versione.

Relativamente all’accusa di aver trattenuto in modo arbitrario i motorini di alcuni ragazzi e di aver indicato ai familiari di rivenderli a persone da loro individuate per evitare conseguenti sanzioni, hanno raccontato che i giovani avrebbero spontaneamente portato in Comando i motorini perché ritenevano di esser stati identificati e allora gli agenti avrebbero consigliato ai genitori di rivendere i mezzi per evitare che i ragazzi scorrazzassero per il paese con scooter non assicurati e non targati.

Hanno poi spiegato di non sapere nulla della presunta cancellazione di una sanzione: una delle accuse riguarda infatti l’aver ordinato a un collega di annullare una multa cambiando i dati per evitare che il destinatario dovesse pagare. Il rifiuto da parte del collega avrebbe portato, secondo le accuse, ad atti persecutori. La versione dei due indagati è di aver contestato al collega, sia verbalmente sia con relazioni al sindaco, presunti comportamenti poco consoni al Comando e non, come contestato dagli inquirenti, di aver attuato aggressioni verbali per la sua mancanza di aderenza al supposto malcostume oggetto di indagine.