Caporalato tra i filari dell’Oltrepo Presidente di una coop nei guai

Pavia, richiedenti asilo sfruttati per tredici ore al giorno. Mancava anche la sicurezza

Al lavoro tredici ore, dall’alba al tramonto, senza un contratto. L’Ispettorato di Pavia ha trovato tra i filari dell’Oltrepo nove lavoratori, tutti richiedenti asilo e, quindi, privi di permesso di soggiorno, che venivano pagati meno di 6 euro l’ora. Per il presidente della cooperativa dalla quale venivano reclutati i lavoratori e per l’autista che al mattino presto aveva il compito di portarli nelle campagne pavesi, è scattata la denuncia per caporalato ed è stata sospesa l’attività della cooperativa. Sono accusati di aver sfruttato le condizioni di bisogno dei richiedenti asilo.

Altre tre persone, titolari di altrettante aziende agricole, sono state invece denunciate per violazioni in materia di sicurezza: non avrebbero sottoposto a visita medica i lavoratori, lasciati anche privi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro. In una di queste aziende, inoltre, è stato trovato un operaio minorenne che lavorava come vendemmiatore. Complessivamente, nelle diverse ispezioni che hanno impegnato l’Ispettorato del Lavoro, sono stati controllati 33 lavoratori, nove dei quali erano impiegati in nero. Sono state, pertanto, contestate sanzioni amministrative per circa 31mila euro, disposte ammende per 67mila euro e previste violazioni al protocollo Covid per 800 euro.

Manuela Marziani