Bordoni, lo sciopero degli studenti: "Mezzi in ritardo, ci lasciano fuori"

Al tecnico-economico protesta contro la circolare: ingresso dalla seconda ora per chi arriva alle 8.10

Bordoni, lo sciopero degli studenti: "Mezzi in ritardo, ci lasciano fuori"

Bordoni, lo sciopero degli studenti: "Mezzi in ritardo, ci lasciano fuori"

Correre per prendere il treno, affrontare ritardi e soppressioni quando si verificano, raggiungere la scuola a piedi e trovare il portone chiuso. Alle 8,10 le porte dell’istituto tecnico economico Bordoni chiudono inderogabilmente. Chi arriva più tardi deve aspettare la seconda ora per poter entrare. "Ci sono studenti che vengono da fuori Pavia – dice Francesco Mastroni, rappresentante d’istituto che frequenta il quinto anno – e devono affrontare mezz’ora o 45 minuti di viaggio. Non dico che i ritardi siano la quotidianità, ma quasi. Eppure queste persone sono costrette a perdere 40 minuti di lezione e rimanere fuori, sotto la pioggia e al freddo".

Contro questa circolare diramata il 12 aprile, quindi dopo le vacanze di Pasqua, ieri gli studenti hanno protestato. Circa 500 gli studenti che hanno scelto di non entrare e sono rimasti davanti ai cancelli con striscioni e cartelli. "La repressione non aiuta l’istruzione e l’istruzione non ha orario" hanno scritto gli studenti. "Dei circa mille studenti – aggiunge Mastroni – la metà si sono fermati fuori dai cancelli, 300 hanno evitato di venire a Pavia, mentre ai maturandi, a chi aveva già fatto molte assenze o a chi aveva verifiche importanti, abbiamo consigliato d’entrare a lezione". Oltre al problema dell’orario, nelle circolari ci sono anche limitazioni sull’uso dei servizi igienici nella prima ora e dopo l’intervallo.

"Anche in questo caso – sottolinea il rappresentante dell’istituto – non si tiene conto di chi affronta un viaggio e delle emergenze che possono capitare. Per qualcuno che, forse, è andato in bagno a fumare ed è stato punito, tutti ne pagano le conseguenze". Ultimo punto all’origine della protesta, il divieto di spostarsi da un piano all’altro durante l’intervallo. "Nei giorni scorsi alcuni dirigenti sono venuti a chiamare per farci uscire dalle classi e favorire la socializzazione. Ma non è possibile andare a salutare gli amici che stanno su un altro piano. Il dirigente scolastico ci ha spiegato che le circolari hanno precise motivazioni. Ne siamo certi, però impattano sugli studenti e non sono state concordate con i rappresentanti. Torneremo a chiedere un confronto perché prima di questi temi si dovrebbe pensare alla sicurezza degli studenti. In via Riviera, nella succursale che è di proprietà di terzi, prima il controsoffitto del bagno è crollato e uno studente si è fatto male, poi è accaduto lo stesso nell’aula docenti, ma nessuno è rimasto ferito".