“Cosa fischi, arbitro? Pesa 102 chili in più”: giocatrice della Cat Vigevano prima insultata e poi espulsa

Federica Scalvini, 32 anni, capitana della squadra di serie C di basket, ha denunciato gli insulti ricevuti dal coach avversario: “Inutile riempire i campi di striscioni e segni rossi per la violenza di genere se poi accettiamo questi atteggiamenti”

Federica Scalvini, capitana della Cat Vigevano

Federica Scalvini, capitana della Cat Vigevano

“Certe frasi sono offensive e non si dovrebbero mai pronunciare”. Così Federica Scalvini, 32 anni, capitana dalla Cat Vigevano, squadra che partecipa al girone D del campionato regionale di C femminile di basket, commenta l'episodio che l'ha vista protagonista. Durante il recente incontro disputato a Vigevano dalla Cat contro l'Accademia Altomilanese (vinto dalle ospiti 41-56), dopo un fallo fischiato da un arbitro a favore di Scalvini, l'allenatrice della squadra avversaria ha reagito ironizzando sul peso della giocatrice lomellina: “Cosa hai fischiato? Pesa 102 chili in più...”.

A raccontare la vicenda è oggi il quotidiano “La Provincia pavese”. La frase della coach dell'Accademia Altomilanese, rivolta al direttore di gara, non è piaciuta a Scalvini: “Io ero nei dintorni della panchina avversaria - racconta Scalvini -, mi avvicino e, in maniera non aggressiva, chiedo se quello che avevo sentito fosse vero. L'allenatrice mi guarda e continua a ripetere la frase offensiva, ribadendo più volte il concetto in direzione degli arbitri”.

La capitana della Cat Vigevano si è vista prima sanzionare un fallo tecnico e poi è stata anche espulsa: "Ho preso il tecnico perché ho risposto all'allenatrice avversaria e da regolamento non è consentito. A quel punto mi sono avvicinata all'arbitro e ho chiesto di sanzionare anche l'allenatrice ospite, dato il suo comportamento offensivo, ma il direttore di gara ha deciso di espellermi”.

Scalvini è stata squalificata per una giornata, mentre nessun provvedimento disciplinare è stato preso contro la coach. La capitana del Cat Vigevano ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook per raccontare il fatto, ricevendo numerosi messaggi di solidarietà: "Inutile riempire i campi di striscioni e segni rossi per la violenza di genere - ha scritto Scalvini - se poi accettiamo questi atteggiamenti. Ho scritto nella speranza che la mia denuncia possa evitare altri episodi analoghi”.