
La gente di fiume torna
a riunirsi nella basilica
di San Teodoro
per il cosiddetto Paratico,
cioè chiedere protezione
o festeggiare nelle varie forme il patrono. Dopo una decina d’anni di sospensione, domani
si guarderà di nuovo al cielo per ottenere la benedizione
dei natanti e al Comune
per richiamare l’attenzione
sul degrado del Ticino e delle sue rive. "Ripeteremo quanto accadeva secoli fa – spiega
il Coordinamento delle remiere, degli imbarcaderi
e degli operatori sul Ticino –
il gesto della gente del fiume che s’incontrava nella basilica per il cosiddetto Paratico.
I Paratici pavesi, corporazioni d’arti e mestieri, sorsero
in epoca medioevale con lo scopo di regolare, mediante statuti, l’esercizio delle professioni e dei mestieri.
Ogni Paratico aveva un suo santo protettore e le riunioni avvenivano nelle chiese.
San Teodoro era venerato quale celeste protettore
dei naviganti, barcaioli
e pescatori".
Il ritrovo dei barcaioli
è previsto alle 10,30 al pontile dell’imbarcadero Ravizza, quindi il corteo con labari
e stendardi accompagnerà l’antico gonfalone di San Teodoro all’altare dove
il parroco don Emilio Carrera celebrerà la Messa, benedirà
i natanti e la gente del fiume. Come sempre l’altare sarà allestito su una barca a fondo piatto, il cosiddetto barcé,
e accanto sarà posizionata la croce ottenuta con due remi incrociati e legati insieme con una sagola. A mezzogiorno
la discesa dall’imbarcadero Ravizza fino alla riva antistante dove si trova il monumento alla Lavandaia in Borgo Basso per leggere il documento che sarà inviato al sindaco di Pavia dopo un anno di attività del Coordinamento delle remiere.
In caso di maltempo, la Messa si terrà in San Teodoro.
M.M.