MANUELA MARZIANI
Cronaca

Furti e droga i reati più frequenti: raddoppiati gli atti di autolesionismo

I teenager italiani non delinquono più degli europei. Eppure il disagio minorile preoccupa il 71% dei connazionali

reati minori

Pavia, 11 giugno - Quasi 30mila adolescenti hanno commesso un reato in Italia nel 2020. Ma gli italiani pensano siano circa 750mila e vorrebbero aiutarli in prima persona. Il dato emerge da una ricerca di Kantar per la Cooperativa Sociale Arimo, che affianca minori a rischio, intervistando mille persone dal 13 al 17 maggio. I risultati sono stati all’incontro online “Impossibili o Invisibili?“, organizzato da Arimo, nata a Pavia 18 anni fa. Obiettivo, rendere più visibile il fenomeno degli adolescenti in difficoltà e a rischio di devianza e fare un punto sulle possibili soluzion i. Sono stati 1.700, infa tti, i ragazzi segnalati in Lombardia e sarebbero il doppio le situazioni al limite della devianza e del disagio.

«Dal gennaio 2020 al gennaio 2021 sono raddoppiati gli accessi al pronto soccorso per atti di autolesionismo – spiega Francesca Perrini, dirigente del Centro per la giustizia minorile della Lombardia – L’istituto della messa alla prova, però, rappresenta una notevole opportunità. Ne ha usufruito il 15% degli imputati con risultati positivi per quasi l’87%". Furti, reati connessi agli stupefacenti e lesioni sono i capi d’imputazione in cui incorrono più spesso i giovani, ma si evita di mandare dietro le sbarre i minori. "Alla custodia cautelare si ricorre nel 50% dei casi – aggiunge il presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, Maria Carla Gatto – Nel 2020 sono stati 72 i ragazzi portati al carcere minorile Beccaria e 126 coloro che sono stati inseriti in comunità. Nel 2019 al carcere si è fatto ricorso per 97 ragazzi e 162 sono stati affidati a una comunità, mentre nel 2018 sono stati 64 e 115. Le comunità lavorano molto bene, ma occorrono educatori formati".

Osservando il fenomeno a livello europeo, i giovani italiani non delinquono più dei loro coetanei ma la percezione dei nostri connazionali è molto diversa. "Nonostante i reati commessi dai minorenni siano diminuiti – spiega Federico Capeci, ceo di Kantar – il 71% degli italiani è preoccupato per la delinquenza minorile". Per questo, come annunciato dal presidente Lamberto Bertolè, la cooperativa sociale Arimo ha annunciato la costituzione di un comitato scientifico e avvia i lavori del suo primo osservatorio annuale che indagherà il fenomeno degli adolescenti in difficoltà per trovare nuovi percorsi educativi per invertire la rotta in modo da recuperare un capitale umano che rischia di perdersi nelle sacche della criminalità.