Atti persecutori e lesioni. Sconterà tre anni e mezzo

L’uomo tormentava una coppia e picchiava sua madre

PANDINO (Cremona)

Ancora un caso di un arresto per atti persecutori nei confronti di una coppia e botte a un genitore. È finito dietro le sbarre e ci resterà per tre anni e mezzo un italiano di 31 anni di Pandino, che dal 2016 al 2020 ha inanellato una serie di reati che gli hanno aperto le porte della galera. Il primo fatto risale al 2016, quando l’uomo dapprima perseguita e poi litiga con i vicini e in due circostanze prende a calci e danneggia seriamente una loro auto.

Nel primo episodio il litigio avviene in strada e l’uomo prende a calci le portiere dell’auto, danneggiandole, mentre nel secondo caso il pandinese si fa aiutare da quattro amici. Una sera di febbraio del 2017, penetra nel cortile della coppia e sfonda a calci e pugni i cristalli dell’auto. Il rumore attira l’attenzione dei proprietari che lo riconoscono e quindi lo denunciano un’altra volta. Quiindi il pandinese finisce davanti al giudice che lo condanna.

In attesa che la sentenza diventi inappellabile, l’uomo nel 2020 è ancora protagonista di atti riprovevoli. Infatti in alcune circostanze litiga con la madre e al culmine della rabbia arriva a colpirla. La donna dapprima sopporta, ma poi, visto che il figlio persegue su questa strada, si vede costretta a denunciarlo. Anche per questo reato il 31enne finisce davanti al giudice che lo condanna. Nel 2021 le due sentenze, che sommate fanno tre anni e sei mesi di reclusione, diventano definitive e irrevocabili e sabato pomeriggio i carabinieri della stazione di Pandino ricevono l’ordine di prelevare l’uomo e portarlo in carcere. In breve il 31enne è stato rintracciato, arrestato e portato in carcere.

Pier Giorgio Ruggeri