Pavia, un’ora e mezza d’attesa per un prelievo

Sfogo social di un paziente della Maugeri su accettazione elettronica e assenze agli sportelli. Melazzini: "In questi giorni accessi boom"

Mario Melazzini è amministratore delegato della Maugeri

Mario Melazzini è amministratore delegato della Maugeri

Pavia, 15 gennaio 2020 - Non il pronto soccorso del San Matteo o di un ospedale e neppure il centro unico di prenotazione. A finire sotto accusa ieri è stata la Maugeri e in particolare il gli sportelli dell’accettazione dove un paziente in cura dai medici della struttura ha atteso 92 minuti dal momento in cui ha preso il numero a quando è stato chiamato per un prelievo. La maggior parte di questo tempo (88 minuti per l’esattezza) sono passati aspettando la chiamata alla registrazione. "La responsabilità - ha sostenuto il paziente che ha affidato a Facebook il suo duro sfogo - è del discutibile programma informatico che gestisce l’accettazione e le priorità. Si prendano ad esempio i prelievi che sostanzialmente occupano una buona fetta dell’operatività dalle 7,30 sino alle 11: perché non consentire al programma una maggiore priorità su queste richieste? E perché non dedicare alle persone in difficoltà uno sportello prioritario. Sono passati anni dal cambio di sistema della gestione dell’accettazione del paziente e la situazione è solo peggiorata. Giornate difficili ci sono in ogni struttura ma, devono rimanere estemporanee non la norma".

Alla dura critica non sfuggono poi i lavoratori allo sportello. "Un terzo degli sportelli è sempre inattivo - ha proseguito l’utente -. I tempi di assenza del personale variano da un minimo di 6 minuti a un massimo di oltre 12 e questo a rotazione". "Lunedì ho aspettato quasi due ore per l’accettazione - ha sottolineato un’altra donna spazientita -. Per fortuna sono andata con molto anticipo, altrimenti saltavo la visita". Per le persone con disabilità e le donne incinte esiste una corsia preferenziale alla quale si può accedere nel momento in cui si prende il numero. "Personalmente - ha aggiunto un’utente - quando ho accompagnato un disabile, in mezz’ora sono stata chiamata allo sportello". "Invece - ha sottolineato un’altra donna - per tutti gli altri i tempi di attesa sono effettivamente lunghi".

Per Maugeri replica l’amministratore delegato Mario Melazzini: "Siamo ovviamente dispiaciuti per il tempo di attesa che il nostro paziente ha dovuto affrontare ma l’istituto di Pavia, che è ordinariamente molto affollato, registra nei primi giorni dell’anno punte elevatissime di accessi. Nella giornata di lunedì la nostra accettazione ha infatti accolto ben 1.405 cittadini, di cui 134 in regime di ricovero. Fra i ricoveri, circa l’80% erano prestazioni macroattività ambulatoriali complesse che, pur esaurendosi in una giornata, sono trattate, da un punto di vista gestionale, come un ricovero vero e proprio. Spesso le prestazioni Mac coincidono con la somministrazione di cure importanti, prevalentemente oncologiche e si tratta di pazienti che devono essere privilegiati". 

Lunedì la Radiologia ha registrato 141 pazienti, con un’attesa media di 22 minuti, mentre 514 persone hanno ricevuto prestazioni ambulatoriali diverse, con 30 minuti e 45 secondi di attesa. "La criticità è riscontrata per gli esami ematochimici - ha aggiunto Melazzini -: i 102 pazienti che hanno dovuto attendere un’ora (62 minuti medi) prima di poter accedere al prelievo. Si tratta di esami che richiedono, da un punto di vista burocratico, oltre 3 minuti medi, a causa delle molte voci di cui è solitamente composta un’impegnativa, contro i due della radiologia o il minuto e 45 minuti per le altre prestazioni. Non comprendiamo invece la polemica sugli sportelli: ogni giorno apriamo nove sportelli, dalle 7 del mattino alle 19,30 di sera (il sabato fino alle 12). Ogni due ore, in base alla disciplina del front office, possono assentarsi due lavoratori per 15 minuti, ovviamente a turno".